STUPIDA RAZZA

lunedì 31 gennaio 2022

Gli scali italiani perdono 113 milioni di passeggeri rispetto al pre pandemia

 

Il traffico negli aeroporti italiani nel 2021 è stato di 80,67 milioni di passeggeri, ampiamente al di sotto del livello del 2019 (-58,2%), l’anno prima della pandemia, benché ci sia un recupero del 52,4% sul 2020. Ci sono «113 milioni di passeggeri persi rispetto al 2019», sottolinea Assaeroporti, che ha pubblicato i dati complessivi dei 41 scali italiani. I passeggeri erano stati 193,1 milioni nel 2019, crollati a 52,9 milioni nel 2020. Pertanto nei due anni della pandemia i passeggeri persi sono 253 milioni. I movimenti aerei (atterraggi e decollli) sono stati circa 950mila, -42,4% sul 2019 (ma +34,7% sul 2020). La contrazione è meno marcata rispetto a quella dei passeggeri, perché le compagnie hanno usato aerei più piccoli. Il traffico merci ha recuperato quasi interamente, un milione di tonnellate, -1,9% rispetto al 2019 (+28,6% sul 2020). Il 70% delle merci è transitato per lo scalo di Malpensa, che è il secondo per passeggeri (9,622 milioni) dietro Fiumicino (11,662 milioni). Se si considerano i sistemi aeroportuali la milanese Sea ha quasi raggiunto Aeroporti di Roma. La somma dei passeggeri di Linate (4,346 milioni) e Malpensa è 13,969 milioni, appena 20mila in meno rispetto ai 13,989 milioni tra Fiumicino e Ciampino (2,362 milioni). La distanza si è accorciata perché i due scali romani hanno perso più traffico rispetto al 2019, -73,2% Fiumicino e -60,4% Ciampino. Fiumicino è stato penalizzato dalle restrizioni per i voli extra-Ue. Il terzo aeroporto per passeggeri è Bergamo, 6,467 milioni (-53,3% rispetto al 2019), quarto Catania con 6,123 milioni (-40,1% sul 2019), quinto Napoli con 4,636 milioni (-57,3%), sesto Palermo con 4,576 milioni (-34,8%). Gli scali delle isole hanno recuperato più traffico. Hanno avuto più passeggeri del 2019 Trapani (+4% a 427.893) e Lampedusa (+2,9% a 284.950). Tra le altre aree quella che ha perso di più rispetto al 2019 è il Nord-Est: Venezia 3,437 milioni (-70,3%), Verona 1,459 milioni (-60%), Treviso 1,221 milioni (-62,5%). Questi dati riguardano l’intero sistema, mentre da alcuni mesi ci sono due associazioni. Dal primo gennaio AdR e il gruppo Save (che comprende Venezia, Verona, Treviso e Brescia) sono uscite da Assaeroporti e hanno costituito Aeroporti 2030. Con 20,11 milioni di passeggeri totali, gli scissionisti valgono un quarto del traffico del 2021. Assaeroporti osserva che il trasporto aereo «ha bisogno di sostegni adeguati per affrontare le sfide della ripartenza e della transizione ecologica e digitale». Più che ai ristori Covid, Assaeroporti, presieduta da Carlo Borgomeo, pensa a un Fondo per la realizzazione degli investimenti green. Per il futuro del settore sarà decisiva la sorte di Ita, che cerca un partner forte per decollare. L’americana Delta, partner di Air France-Klm, ha detto all’Adnkronos: «Delta è in contatto costante con i vertici di Ita Airways e sta monitorando gli sviluppi a seguito della manifestazione di interesse del gruppo Msc e di Lufthansa per acquisire una partecipazione di maggioranza nella compagnia italiana. Delta ha una lunga storia con l’ex Alitalia e ha stretto una partnership con Ita che Delta si impegna a rafforzare».

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