STUPIDA RAZZA

lunedì 31 gennaio 2022

«Pronte sanzioni anche al settore energetico»

 

È stata ancora una giornata di tensioni quella di ieri nel confronto tra la Russia e la Nato sul fronte ucraino. In un contesto politico sempre molto incerto, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha spiegato che il pacchetto di misure sanzionatorie, su cui i Ventisette stanno lavorando insieme agli alleati occidentali e da applicare nel caso di una invasione russa dell’Ucraina, prevede anche sanzioni nel delicatissimo settore energetico. «È chiaro che l’Unione europea e la comunità internazionale devono mostrare solidarietà nei confronti dell’Ucraina dinanzi alla minaccia russa. Stiamo preparando un pacchetto sostanzioso di sanzioni. Ci sarà un impatto per l’economia europea (...) In un certo senso, i Paesi membri sono pronti a tollerare un possibile effetto negativo sul reddito perché la pace è in pericolo in Europa», ha detto ieri il 50enne ex premier lettone a un gruppo di giornali europei, tra cui Il Sole 24 Ore. «Le sanzioni in preparazione riguarderanno anche il settore energetico, ma non sono nella posizione di discutere in dettaglio le possibili sanzioni», ha aggiunto l’uomo politico. Di più il vicepresidente non ha voluto dire. Dal gas russo dipendono sia l’economia russa che molti Paesi europei. In questi anni, il governo russo ha ridotto la sua dipendenza finanziaria dall’estero. L’Italia invece dipende tuttora da Mosca per il 40% del proprio import di gas naturale, così come la Germania con il progetto Nord Stream 2. A proposito: la recente riunione tra alcune imprese italiane e il presidente russo Vladimir Putin ha provocato una alzata di sopracciglia a Bruxelles, tenuto conto del momento (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). «Stiamo lavorando piuttosto bene nel mettere a punto le sanzioni economiche; vi è una ampia unità d'intenti tra i paesi membri, compresa l’Italia – ha commentato il nostro interlocutore -. Tutti i governi si rendono conto che c’è la necessità di difendere la pace sul continente europeo e di dissuadere l’aggressore dal compiere ulteriori passi». Interpellato sui rischi di rappresaglia da parte russa nel caso di nuove sanzioni, l'ex primo ministro lettone ha risposto: «Non posso entrare nei dettagli (…) Stiamo valutando diversi scenari e possibili alternative alle fonti di approvvigionamento (...) in modo da mitigare i rischi. Il lavoro è ancora in corso». La Commissione ha proposto di recente la possibilità che i paesi creino congiuntamente riserve strategiche di gas per rispondere ai balzi di prezzo e alle manipolazioni dei produttori. Il timore qui a Bruxelles è che l’unità tra i Paesi europei sull’opportunità di sanzionare Mosca possa venire meno all’ultimo momento. L’Ungheria in particolare che ha buoni rapporti con la Russia e cattivi rapporti con l’Ucraina ha minacciato di ritirarsi da una eventuale intesa. In una intervista questa settimana al giornale Magyar Nemzet, il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ha spiegato: «Non vogliamo avere nulla a che fare con un conflitto nella regione». Mentre i vertici della Commissione europea si recheranno a Kiev la settimana prossima, per ufficializzare nuovi sostegni comunitari all’Ucraina con aiuti finanziari pari a 1,2 miliardi di euro, la conversazione di ieri con il vicepresidente Dombrovskis è stata anche l’occasione per discutere dell’annosa riforma del Patto di Stabilità. La consultazione pubblica decisa dalla Commissione europea è appena terminata; tocca ora a Bruxelles fare proposte. Dopo recenti elezioni nazionali, tra cui in Germania e in Olanda, «ho incontrato la maggior parte dei nuovi ministri delle Finanze – ha detto l’uomo politico –. Non ho visto grossi cambiamenti di atteggiamento rispetto alle precedenti posizioni nazionali e al pensiero radicato nei rispettivi paesi. Il sentimento è costruttivo, c’è la volontà di trovare un compromesso sia tra i vecchi che i nuovi ministri. È possibile un esito significativo che assicuri una riduzione credibile del debito e che permetta i finanziamenti necessari nell’ambiente e nel digitale».

Nessun commento:

Posta un commento