STUPIDA RAZZA

domenica 30 gennaio 2022

Italia seconda al mondo dopo il Canada nella lotta allo spreco alimentare

 

Gli sforzi più recenti dell’Italia
sono stati premiati: siamo il se-
condo Paese più virtuoso al mon-
do, dopo il Canada, nella lotta allo
spreco alimentare. A certificarlo
è l’edizione 2021 del Food sustai-
nability index, l’indice di sosten-
bilità alimentare elaborato dalla
Fondazione Barilla insieme con
Economist Impact. La classifica
prende in esame il nesso cibo-sa-
lute-ambiente in 78 Paesi, che in-
sieme rappresentano oltre il 92%
del Pil e della popolazione mon-
diale. E quest’anno ci vede tra le
realtà più attente.
A livello domestico, lo spreco
alimentare pro capite annuo in
Italia è di circa 67 chili, quello nella
ristorazione di 26 Kg quello nella
distribuzione di 4: è il dato più
basso registrato tra i Paesi analiz-
zati dall’indice. A questo, vanno
sommate le perdite di cibo lungo
la filiera, che da noi ammontano al
2% di quanto viene prodotto.
«L’Italia - sostiene Marta Antonel-
li, direttrice della ricerca della
Fondazione Barilla - è sulla buona
strada nella lotta allo spreco ali-
mentare, che a livello globale ri-
guarda un terzo del cibo prodotto,
e possiamo essere presi come rife-
rimento dal resto del mondo. Me-
rito anche di iniziative come la
Legge Gadda che ha facilitato, an-
che tramite agevolazioni fiscali, la
donazione delle eccedenze ali-
mentari alle Onlus». Questo inter-
vento normativo, riconosciuto co-
me best practice a livello mondia-
le, già nel suo primo anno di en-
trata in vigore (2016-2017) ha visto
aumentare le donazioni di cibo al-
le Onlus del 21%.
Per quanto riguarda gli altri
indicatori analizzati dal Food su-
stainability index, particolar-
mente buoni risultano i dati rela-
tivi alla qualità della vita, cioè al-
l’impatto del cibo sulla salute: a
livello europeo, con lo score di 86
siamo dopo Francia e Spagna, ma prima della Germania. Anche

l’aspettativa di vita in Italia è
piuttosto alta: quella alla nascita
è di 83,2 anni, mentre l’aspettati-
va di vita in salute è di 71,9 anni.
La mortalità da malattie non tra-
smissibili è di 235,6 abitanti ogni
100mila, uno dei dati più bassi tra
quelli di tutti i Paesi analizzati.
Sui temi nutrizionali, in generale,
appare forte l’impegno del nostro
Paese nel promuovere un’ali-
mentazione sana e sostenibile.
Quanto al terzo pilastro dell’in-
dice, quello che ha a che fare con
l’agricoltura sostenibile, l’Italia
deve invece migliorare ancora.
Come per molti Paesi del Mediter-
raneo, la pressione sulle risorse di
acqua di superficie e di falda per la
produzione alimentare è piuttosto
alta: per questo il nostro punteg-
gio oggi è al di sotto della media
mondiale. Molto dipenderà da
quanto sapremo tradurre in realtà
i progetti per l’irrigazione soste-
nibile contenuti nel Pnrr.
In agricoltura sostenibile, il Fo-
od sustainability index dimostra
che ovunque esistono ancora ampi
margini di miglioramento: per
esempio, meno del 50% di tutti i
Paesi analizzati stanno inserendo
il tema dei cambiamenti climatici
nelle loro politiche. I Paesi con i ri-
sultati migliori in questo pilastro
includono Finlandia, Estonia, Au-
stria, Tanzania e Svezia.
Giappone, Svezia, Danimarca,
Francia e Cina sono invece i primi
cinque Paesi con le migliori per-
formance nell’affrontare le sfide
nutrizionali, dalla carenza di nu-
trienti alle aspettative di vita. Per
i ricercatori della Fondazione Ba-
rilla, questa è probabilmente
l’area che più mette in luce le dif-
ferenze di reddito tra i Paesi: 19 dei
20 Paesi con i migliori risultati so-
no infatti Paesi ad alto reddito, in
cui le diete sane e sostenibili sono
economicamente accessibili alla
popolazione. Tuttavia, solo 7 di
questi 19 includono l’aspetto della
sostenibilità della dieta nelle linee
guida alimentari nazionali.

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