STUPIDA RAZZA

domenica 30 gennaio 2022

Pnrr: slalom tra avvisi, bandi e gare per la verifica di marzo

 


Oltre trenta step intermedi, suddivisi tra tredici ministeri, che disegnano, da qui a fine marzo, ulteriori passaggi per l’efficace prosieguo del Piano di ripresa e resilienza. Con una premessa necessaria: in diversi casi, sono snodi che le stesse amministrazioni si sono date per tenere il passo. Non scadenze stringenti, dunque. Ma il messaggio contenuto nella fotografia integrale, disponibile sul sito del nuovo Osservatorio Pnrr del Sole 24 Ore da oggi on line, restituisce il senso della grande mole di lavoro che, dopo il conseguimento dei 51 obiettivi del 2021, bisognerà mettere in campo per non rallentare la corsa. E per arrivare puntuali alla prossima verifica di fine giugno. In gioco, come noto, ci sono i 24,1 miliardi di euro della seconda rata, divisi tra 12,6 miliardi di sussidi e 11,5 miliardi di prestiti, per ottenere i quali l’Italia dovrà condurre a traguardo 45 adempimenti. Uno sforzo consistente, dunque, che certo poco si concilia con la doppia incognita legata al voto per il Quirinale e al futuro del governo Draghi. Il cui approdo finale, qualora prevalessero soluzioni non sostenute da un’ampia maggioranza, rischia di complicare il cammino del Recovery Plan. Sul quale pesa anche la possibilità, come ha lasciato intendere due giorni fa il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, di una revisione del Piano italiano nella seconda parte dell’anno. Se sarà così è comunque ancora presto per dirlo. Di certo, però, ci sono adesso tutta una serie di tappe intermedie da portare a casa, come si evince anche dai contributi delle amministrazioni sullo stato di attuazione del Pnrr. La mole di lavoro più significativa riguarda il ministero della Transizione ecologica che dovrà da solo condurre a traguardo venti misure nel 2022, tra riforme e investimenti, un quinto di tutti gli obiettivi da conseguire nei prossimi dodici mesi. Quanto ai futuri passaggi, da qui a fine marzo, il Mite si è impegnato, tra l’altro, a preparare il documento di valutazione ambientale strategica (Vas) in vista dell’entrata in vigore, entro il 30 giugno, del decreto ministeriale per il Programma nazionale di gestione rifiuti, chiamato a indicare i macro-obiettivi e a fissare la direzione alla quale Regioni e Province autonome dovranno attenersi nell’elaborazione dei propri piani. Sempre entro marzo, poi, stando a quanto comunicato dal Mite nell’ultima relazione sull’avanzamento del Piano, è prevista la stesura del programma d’azione, nell’ambito dell’investimento per la rinaturazione dell’area del Po, con cui l’Autorità di bacino metterà in fila tutti gli interventi da finanziare. Ulteriori adempimenti discendono inoltre da una delle riforme che il ministero dovrà mettere in pista quest’anno, vale a dire la semplificazione e l’accelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico (con timing entro il 30 giugno). Tra i dicasteri impegnati sugli step intermedi figurano poi, la Salute, che dovrà districarsi tra bandi e procedure di gara per dar seguito ad alcune delle misure da attuare, a cominciare dalla realizzazione delle case di comunità, e il Lavoro che si è dato l’obiettivo di approvare la mappatura degli insediamenti illegali (e, entro giugno, del relativo decreto ministeriale) ai fini della messa a punto di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.Mentre le Politiche agricole saranno alle prese con la pubblicazione dei primi bandi nell’ambito di due interventi cruciali in capo al Mipaf: lo sviluppo logistico per il sistema agroalimentare e l’ammodernamento del settore agricolo. All’Università, invece, si dovrà, tra l’altro, procedere alla pubblicazione del decreto ministeriale per promuovere la mobilità di figure di alto profilo tra atenei, infrastrutture di ricerca e aziende. Va poi detto che alcune amministrazioni hanno anche deciso di accelerare rispetto ai prossimi target. L’ha fatto, per esempio, l’Istruzione per proteggere il cammino del Piano dai possibili futuri scenari politici, come si racconta nell’altro articolo in pagina. E altre hanno perfino già messo in cascina alcuni traguardi fissati per marzo. È il caso del Mise che ha approvato in anticipo il decreto che delinea la politica di investimento dei contratti di sviluppo. Mentre il Mims ha già archiviato, con il via libera al decreto Infrastrutture, la semplificazione delle norme per accelerare gli investimenti nelle infrastrutture idriche primarie e delle procedure per la pianificazione strategica in ambito portuale. Ed è molto avanti anche sul Programma innovativo della qualità dell’abitare (Pinqua), grazie al quale saranno messi a disposizione di Regioni, Comuni e città metropolitane 2,8 miliardi di euro per riqualificare e incrementare il patrimonio riservato all’edilizia residenziale sociale.

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