STUPIDA RAZZA

domenica 30 gennaio 2022

Da droghe a farmaci: l’uso a scopi terapeutici di Lsd, ecstasy e funghi


S e Mark Zuckerberg ci vuole far evadere nel Metaverso e
Richard Branson su Marte, Peter Thiel (fondatore di
Paypal) per il post pandemia punta tutto sugli
psichedelici. La possibilità che il Long Covid si trasformi
in un disordine da stress emotivo cronico che può portare
a sofferenze gravi a livello planetario richiama una serie
di preoccupazioni per la salute mentale generale, accelerando
ricerche già in atto; in particolare quelle sulle sostanze psichedeliche
impiegate come farmaci, da somministrare sotto controllo medico.
Parliamo di Mdma (ecstasy), Lsd, psilocibina (funghi allucinogeni);
classificate come droghe d’abuso entrano ora nella possibilità di
diventare sostanze terapeutiche che saranno pronte nel post
pandemia, che si profila ancora lontano.
Queste molecole stanno tornando alla ribalta correlate a esperienze
digitali, mistiche, realtà virtuali per la loro capacità di aumentare la
capacità di connessione tra individui. L’abbinamento con le
potenzialità terapeutiche spinge gli investimenti, crea gruppi di
discussione al World Economic Forum arrivando a diventare uno dei
rami più ricco di applicazioni presso la Fda, l’agenzia del farmaco
americana. Si parla di investimenti nell’ordine di miliardi di dollari
(da 2 a 7 entro il 2027) in Usa, Israele, Cina ed Europa. Le startup sono
già circa 400. L’80% di tentativi di registrazione presso la Fda
vengono inoltre dalle Accademie.
I primi a esercitare pressioni per la sperimentazioni sono stati i
veterani di guerra americani con disturbi permanenti e resistenti alle
terapie. Ad appoggiarli, associazioni non profit che vantano fondi
consistenti. Federico Menapace è direttore strategico di Maps,
finanziata da filantropi. Dopo due traumi familiari ha superato ansia
e stress grazie a psicoterapia sperimentale effettuata durante uno
stato alterato di coscienza. «Sono state sufficienti – dice – tre
somministrazioni di macrodosi di Mdma. Forse mia madre non si
sarebbe suicidata se a suo tempo avesse avuto accesso a queste
terapie». Maps opera negli Usa in cliniche lontane dall’ambiente
ospedaliero; il paziente viene assistito durante tutta l’esperienza,
sperimentata anche per la risoluzione dei conflitti (da quelli di coppia
a quelli tra israeliani e palestinesi).
Tra due anni potrebbe esserci l’ok definitivo della Fda all’utilizzo del
Mdma a scopo terapeutico; tra tre quello dell’Ema. Ma qual è la
differenza con gli antidepressivi? «Gli antidepressivi interagiscono
con serotonina adrenalina noradrenalina bloccandone la ricattura e i
recettori. Queste sostanze invece agiscono in modo selettivo su
alcuni recettori specifici della serotonina e anche su altri sistemi
come quelli del glutammato» afferma da Washington Luca Pani,
psichiatra, ordinario di farmacologia a Modena ed ex direttore
dell’Aifa. «Sembrano avere un effetto neuroplastico intracellulare,
consentendo di ricostituire alcuni circuiti e meccanismi di
sopravvivenza di neuroni».
Un’area nuova e inesplorata, dunque. Ansia, depressione, sindromi
ossessivo compulsive, alcol, dipendenze: nelle sperimentazioni in
atto vengono trattate come malattie non curabili da farmaci già
esistenti bensì da queste sostanze, impiegate in differenti dosaggi:
macrodosi o microdosi. Se tutto funzionerà, senza cadere negli
eccessi e nelle dipendenze degli anni 70.


Nessun commento:

Posta un commento