STUPIDA RAZZA

venerdì 25 febbraio 2022

L’addio al green pass frena le terze dosi

 

Il sempre più probabile addio al green pass - graduale come vuole il premier Draghi o immediato come vuole la Lega - ha un effetto “collaterale” sempre più evidente sulla campagna vaccinale che sembra avvicinarsi sempre di più ai titoli di coda almeno per questa primavera. È quello della sempre più evidente “fuga “ dalla terza dose. Le lunghe file per vaccinarsi sono infatti ormai un ricordo e gli hub si svuotano ogni giorno di più come dimostrano i numeri del crollo delle somministrazioni che non riguardano più solo le prime dosi, ferme da giorni sotto le 10mila iniezioni quotidiane, ma anche come detto le terze dosi considerate dagli scienziati essenziali per un ciclo di vaccinazione completo, ma che ormai viaggiano abbondantemente sotto le 100mila a fronte delle quasi 300mila dei primi giorni di febbraio. Come risulta dai dati messi in fila da Lab 24 del Sole 24 ore in termini assoluti dal 1° al 22 febbraio sono state somministrate 3,502 milioni di terze dosi mentre nel periodo corrispondente di gennaio (1-22) erano state 11,292 milioni. Un crollo. Al momento sono ancora circa 10 milioni gli italiani che aspettano la terza iniezione, ma con il ritmo attuale di questi ultimi giorni attorno alle 80mila dosi giornaliere (e il trend fa presagire una ulteriore discesa nelle prossime settimane) saranno necessari almeno altri 4-5 mesi per raggiungere tutta la platea potenziale. Una frenata importante insomma a cui ha contribuito sicuramente anche il balletto di voci sull’addio al green pass. Perché se c’è un incentivo a vaccinarsi che ha funzionato davvero finora è stato sicuramente quello dell’obbligo di esibire il certificato verde rafforzato (quello che si ottiene con il vaccino o con la guarigione) per molte attività sociali e ludiche oltre che per il lavoro per gli over 50. Draghi dal 1 aprile punta a toglierlo da molte attività all’aperto tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Ma l’abbandono del certificato verde potrebbe essere esteso anche ai tavoli all’aperto per bar e ristoranti oltre che per lo shopping (dove basta però quello base e cioè il tampone). Con la vera partita che si giocherà però sull’abbandono nei prossimi mesi del green pass per altre attività cruciali, ma al chiuso: dai trasporti (bus locali compresi) ai cinema e ai teatri fino al lavoro dove dovrebbe restare in vigore fino a giugno. Scelte, queste, che decideranno probabilmente anche il ritmo di somministrazioni della fine di questa campagna vaccinale.

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