Quarta dose Figliuolo avanza ma le incognite sono tantissime
BIRICHINO !
«Dal 1° marzo
quarta dose ai
fragili», dice il
commissario Figliuolo. Ma i
dubbi sono tanti: quanti e chi sono i fragili?
C’è una effettiva necessità?
Come verrà collegata l’ennesima somministrazione al
Green pass? (🤔🤔🤔) Perplessità anche sugli aspetti logistici dell’intera operazione.Ci risiamo. Il caos che avevamo paventato, facili Cassandre, per la terza dose del
vaccino, si è poi verificato alla
vigilia della quarta ondata di
contagi che ci ha investito durante le feste natalizie, nonostante restrizioni e super
green pass. E ora il copione
rischia di ripetersi per la
quarta dose.
Come per le volte precedenti, si procede per annunci, dichiarazioni a mezzo
stampa, sui giornali o nei salotti tv, e con messaggi contraddittori, confondendo
quarte dosi, booster e richiami annuali. Senza una strategia chiara e alimentando la
confusione che, lo abbiamo
visto negli scorsi round della
campagna vaccinale, genera
diffidenza. Ma con una sola
certezza: il ministro della Salute, Roberto Speranza, e gli
«S p e ra n za boys» come il suo
consigliere Walter Ricciardi,
puntano alla quarta dose per
tutti e non solo per i fragili e
immunodepressi. ( 🤔🤔🤔) Mentre l’Ema, le associazioni dei medici
e la maggior parte dei virologi
la sconsigliano.
Partiamo dalle parole di
chi le dosi le deve organizzare, programmare e distribuire, ovvero il commissario per
l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. Ieri, in trasferta a
Firenze, il generale ha annunciato che il primo marzo partiranno le somministrazioni
per la quarta dose ai più fragili, ovvero alle «persone che
non hanno dato una risposta
anticorpale alle dosi di vaccino. Chiaramente per loro il
ciclo completo era tre dosi,
due dosi iniziali e una dose
addizionale, e quindi questo
per loro è il booster, per cui
stiamo individuando la platea». Non si capisce in base a
quale screening di risposte
anticorpali verrà selezionata
la platea, sono stati fatti? E
con quali risultati? E chi non
ha dato una risposta adeguata alle prime tre dosi, perché
dovrebbe darla a una quarta?
Non è dato saperlo.
In ogni caso F i g l iuol o non
ha parlato di quarta dose per
la popolazione generale. Né
di un eventuale richiamo annuale. Eppure il ministro
S p e ra n za ha già tracciato la
strada: nell’intervista alla Re -
p ub b l ic a di domenica, ha sottolineato che «dovremo valutare il richiamo per tutti dopo
l’estate». (🤔🤔🤔) E ieri gli ha fatto eco
il suo consigliere scientifico,
Walter Ricciardi con un’intervista alla Stam p a , in cui
sottolinea che «la quarta dose
per i fragili è un inizio alla
luce dell’esperienza israeliana, ma è probabile che in autunno sarà utile a tutti». ( 🤔🤔🤔) E ieri
ha pure ammesso che i vaccini attuali «dopo alcuni mesi
cominciano ad avere delle defaillances contro l’i n fez ione», (🤔🤔🤔) ma «fino a che non arriveranno i nuovi preparati bisognerà allargare per gradi la
platea della quarta dose: prima i grandi anziani e poi i più
esposti al rischio, cioè gli operatori sanitari, prima dell’inve r n o » .
Nei giorni scorsi, M a rc o
C ava l e r i , responsabile Vaccini e prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, l’Agenzia del
farmaco europea, aveva specificato che «al momento non
ci sono prove da dati clinici o
scientifici sulla necessità e
su l l ’utilità di una quarta dose
per la popolazione generale».
Va infatti valutata prima l’efficacia degli attuali vaccini
«nel tempo e capire come
proseguirà l’ondata di Omicron». Intanto, contro le certezze del dinamico duo Spera n za-R ic c i a rd i sulla quarta
dose per tutti si espongono
anche medici e fior di virologi. «Non c’è ancora un’i n d ic a -
zione univoca della scienza e
ci sono passaggi che devono
essere ancora chiariti. Dobbiamo attendere», ha detto il
presidente della Federazione
nazionale degli Ordini dei
medici (Fnomceo), Fil ip po
A n el l i , sottolineando che sono allo studio nuovi vaccini in
grado di agire su tutte le varianti. «Le nuove risposte dalla scienza potrebbero aiutarci a fare una scelta diversa
che non sarebbe la classica
quarta dose ma si tratterebbe
della somministrazione di un
vaccino diverso».
Il virologo Francesco Menich etti , già primario di Malattie infettive all’ospedale di Pisa, si augura che in autunno si
potrà disporre di formulazioni aggiornate» del vaccino anti Covid, perché «abbiamo dei
vaccini davvero miracolosi,
salvavita e anche svuota-corsie però con alcuni difetti, il
più clamoroso è quello di essere scarsamente efficace nei
confronti della diffusione
de ll ’infezione. (🤔🤔🤔) Se vogliamo
rinnovare la campagna vaccinale stagionale dobbiamo disporre di un prodotto che sia
adeguato alla variante circolante predominante, sullo stile dell’influenza». Per M atte o
B a s s etti , direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Policlinico San Martino di
Genova, «parlare oggi di
quarta dose a tutti a ottobre è
presto, è una fuga in avanti di
cui avremmo fatto volentieri
a meno». E secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del
laboratorio di microbiologia
clinica dell’ospedale Sacco di
Milano, «dovremmo piuttosto pensare a un vaccino nuovo, che riconosca le varianti
circolanti e abbia durata un
anno».
Sullo sfondo, restano altre
domande per S p e ra n za . Per
ora l’Ue ha fatto accordi per
un miliardo e mezzo di dosi
ma la quarta verrà fatta con i
vaccini attuali per dare comunque una «botta anticorpale», oppure si punterà su
un vaccino specifico oppure
su un cocktail o ancora su un
vaccino che prende di mira
una proteina diversa non mutante? Ma quale? Novavax, arriverà in Italia alla fine di questa settimana (poco più di un
milione di dosi, e un altro paio
di milioni di dosi a marzo) sta
sviluppando un vaccino per
Omicron ma non si sa quando
verrà messo sul mercato. Si
lavora a una struttura «ordinaria» per gestirne la eventuale somministrazione considerando anche che F i g l iuo -
lo che presto si occuperà di
altre battaglie? Infine, un’ultima domanda: ma la quarta
dose verrà vincolata al green
ass? Temiamo la risposta.
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