La recente dichiarazione di guerra all’Uc ra i - na è stata scritta nel secolo scorso e non è stata mai stracciata dal potere russo. Le disgrazie del popolo ucraino continuano nella medesimo solco di sangue tracciato da Iosif Stalin cent’anni fa. Il carnefice giunse al genocidio pur di sfruttare milioni di contadini inermi, Vladimir Putin b o m ba rd e rà quelle stesse terre fino a quando non avrà raggiunto l’obbiettivo economico prefissosi. I nomi dell’i nva s o re cambiano ma la realtà degli invasi rimane tuttora quella di sempre. Eppure sarebbe troppo comodo e semplicistico confinare colpe e responsabilità da quelle parti. Difatti se fossi ucraino non maledirei solamente i due. Non foss’a l tro per togliermi una piccola soddisfazione tirerei tanti accidenti anche ai loro complici oltre confine. Sopratutto la giurerei agli ipocriti. Nel mentre gli ucraini vengono ammazzati, le istituzioni europee manifestano la nostra vicinanza al popolo ucraino illuminando palazzi. Davvero uno spettacolo! Meravigliosi giochi di luci mettono in risalto la bandiera europea lasciando loro sotto i bombardamenti e noi… a sventolare bandierine. Del resto non solo nessuno è disposto a morire per l’Ucraina ma la maggioranza degli europei non vorrebbe spendere neanche un euro per aiutali. Eppure ci rallegrammo attimo di annunciare imminenti sanzioni straordinarie all’invasore. Parole pesanti, parole pesantissime …pa ro l e al vento! Immagino che uno spregiudicato del livello di Vladimir Putin se la stia facendo sotto e stia addirittura pensando di ritirare l’e s e rc i - to dopo aver sentito codeste minacce da educanda. Ma come si fa a credere sul serio che Puti n non abbia previsto ogni mossa e se ne freghi nella maniera più assoluta delle solite frasi fatte così tanto per dir qualcosa? Lo capisce pure uno stupido cosa sta succedendo e come andrà a finire a suon di parole. Ovviamente non ci sarà alcuna sanzione in grado di salvare il popolo ucraino dall’egem onia sovietica. L’Europa dovrebbe farsi una domanda sola: ci interessano di più le sorti degli ucraini o siamo maggiormente interessati agli affari economici e finanziari con la grande madre Russia? Almeno una risposta sincera e politicamente scorretta la dobbiamo a sta povera gente: continueremo a fare affari con Mosca, punto!
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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