Mi sono licenziata per non fare tamponi continui
Sono una receptionist in hotel,
mamma di una bimba di 4 anni, che
dopo 18 anni di lavoro sodo per la
stessa azienda ha deciso di licenziarsi per esasperazione da tamponi. Lavorando a turni (comunicati il
sabato per la settimana successiva)
potete immaginare che cosa significasse organizzare i tamponi ogni
48 ore in base agli orari comunicati.
A settembre mi ero rivolta al mio
medico di base per capire come
muovermi visto che ho dei problemi alle vene, l’endometriosi e una
serie di patologie per le quali soffro
di dolori sette giorni su sette e la sua
risposta è stata: «Avresti diritto all’esenzione ma non posso fartela e
averla dai medici privati è praticamente impossibile». Ha tenuto a
precisare che mi avrebbe fatto vaccinare in un centro privato dove mi
avrebbero tenuto sotto osservazione per un’ora anziché il solito quarto d’ora. Mi sono chiesta: e poi? Se
succede qualcosa nei giorni successivi? Ho una bimba di 4 anni da
c re s c e re !
Quante persone sono nella mia
stessa situazione? Quante persone
vivono con eventi avversi, semplicemente perché si sono fidate del
governo? Ciliegina sulla torta: vi
scrivo mentre sono in quarantena,
positiva... Un giorno di febbre e ora
sto benissimo. Sembra di vivere in
un incubo, ma è purtroppo è la realtà. Che Dio sia con voi e anche con
tutti gli invisibili che stanno vivendo momenti tristi (io come tanti
altri mi sono allontanata per sopravvivere psicologicamente da tutta la mia famiglia, alla quale sono
stata sempre molto legata, e ho
chiuso i rapporti anche con molti
amici perché sono una no vax e
quindi una persona non per bene, a
detta loro). Fortuna che Dio ci ha
fatto conoscere altri no vax e ci
facciamo una forza incredibile.
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