STUPIDA RAZZA

martedì 19 luglio 2022

10 date chiave

 

31 ottobre È la deadline per chiedere i 200 euro. Gli autonomi attendono il decreto attuativo

una tantum Bonus 200 euro a luglio non per tutti La misura adottata finora per arginare gli effetti del caro-vita su retribuzioni e pensioni è l’indennità una tantum da 200 euro introdotta con il Dl Aiuti, per 31,5 milioni di beneficiari, con una spesa prevista di 6,8 miliardi. I lavoratori dipendenti con retribuzione imponibile mensile entro 2.692 euro li otterranno nella busta paga di luglio e i pensionati con redditi fino a 35mila euro li avranno con la pensione questo mese. I lavoratori domestici possono chiederli all’Inps fino al 30 settembre, i co. co. co. e gli autonomi senza partita Iva possono chiederli fino al 31 ottobre. Professionisti e autonomi con partita Iva, invece, attendono ancora il decreto attuativo (articolo a pagina 12).


30 settembre Scadono i tagli in bolletta relativi agli oneri di sistema e l’Iva ridotta al 5% su gas e luce

BOLLETTE In scadenza gli sconti su elettricità e gas Lo stoccaggio di gas in Italia ha superato il 60% e punta all’obiettivo autunnale del 90%. In attesa che dal prossimo anno entrino in azione le nuove forniture, anche l’Italia tiene il fiato sospeso per lo stop al gasdotto Nord Stream (articolo a pagina 6), mentre il prezzo del gas corre a livelli nove volte superiori a un anno fa e traina la rapida crescita dei costi delle materie prime energetiche. Per alleggerire il peso dei rincari in bolletta, il governo Draghi ha prorogato fino al 30 settembre il taglio agli oneri di sistema, così come l’Iva ridotta al 5% sui consumi di gas e luce (anziché al 10% e 22% ordinari). Scade il 2 agosto, invece, lo sconto sul carburante: il taglio di 30 centesimi sulle accise per benzina, diesel, gpl e metano.


15 ottobre Termine entro cui l’Italia deve inviare il documento programmatico di bilancio alla Ue 

REDDITI In stand-by gli aiuti e il taglio del cuneo L’inflazione è arrivata all’8% su base annua (dati Istat provvisori per il mese di giugno). La crisi politica, però, stende un velo di incertezza sulle misure per alleviare il caro-vita. Sono diverse le misure in sospeso, come il salario minimo o il decreto con nuovi aiuti fino a 10 miliardi (inizialmente atteso per fine luglio). Lo stesso vale per gli altri interventi di cui il Governo aveva iniziato a discutere con le parti sociali: dal “patto sociale” al taglio del cuneo fiscale. Alcune di queste misure probabilmente avrebbero trovato spazio nella manovra per il 2023, magari insieme al rimborso delle detrazioni tramite cashback. Ora si tratta di vedere chi la scriverà, la prossima manovra.


 21 luglio Consiglio direttivo della Bce e data plausibile per il primo rialzo dei tassi da un decennio

TASSI Di INTERESSE La stretta della Bce e il rischio recessione La fine dell’epoca dei tassi bassi – unita alla fiammata dell’inflazione – riduce il potere d’acquisto e complica la vita delle famiglie. Senza contare la recrudescenza della pandemia. Con la scomparsa dei tassi piatti, i nuovi mutui costeranno di più e subiranno aumenti anche quelli già accesi a un tasso variabile. E mentre gli investitori si chiedono come muoversi tra obbligazioni e azioni, si preparano altri rialzi dei tassi contro l’inflazione: a fine luglio lo farà la Fed (0,5 o 0,75%); ma anche la Bce (che studia intanto uno scudo antispread) annuncerà il 21 luglio un aumento dei tassi (dello 0,25%). I governi europei, che guardano al rischio recessione, vorrebbero evitare strette monetarie troppo aggressive.


31 dicembre È in scadenza quota 102: senza proroghe, dal 2023 vale legge «Fornero» 

PENSIONI Si chiude a fine anno il test di «quota 102» Il 31 dicembre scade la possibilità di maturare i requisiti per accedere alla pensione con «quota 102», il meccanismo che consente di uscire dal lavoro con 64 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva (l’uscita, per chi matura i requisiti nel 2022 è possibile anche nel 2023). Dal 2019 al 2021 è stata sperimentata la possibilità di accedere alla pensione con «quota 100»: età di almeno 62 anni e anzianità contributiva di almeno 38 anni. Dal 1° gennaio, però, a meno di correttivi, restano come via d’uscita principali, in base alla legge «Fornero», la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e l’anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).


31 agosto Fine del regime semplificato di attivazione dello smart working nelle aziende

PANDEMIA Smart working facilitato agli sgoccioli Finito lo stato di emergenza legato al Covid (rimasto in vigore dal 31 gennaio 2020 al 31 marzo 2022), alcune disposizioni sono state prorogate. Tra queste, fino al prossimo 31 agosto, il regime semplificato per lo smart working (cioè senza intese individuali tra azienda e lavoratore) e, fino al 31 luglio, il diritto al lavoro agile per i genitori di figli fino a 14 anni, purché in famiglia non ci sia un altro genitore che non lavora (anche perché beneficiario di ammortizzatori sociali). Con un numero di contagi, oggi, intorno ai 100mila al giorno, e con la riapertura delle scuole a settembre, è presumibile che servano nuove disposizioni di contrasto alla pandemia.


31 dicembre Finisce lo stato di emergenza nazionale proclamato il 4 luglio scorso in 6 regioni per la siccità

 SICCITà Decreto sospeso e senza commissario Resta appeso al destino del Governo il “decreto siccità”, annunciato il 4 luglio scorso in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza in sei regioni italiane per la carenza di piogge. Restano da definire gli interventi straordinari, per cui sono stati stanziati 36,5 milioni euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così come la nomina del commissario straordinario e le misure di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche. Nel frattempo in alcuni Comuni i cittadini sono alle prese con i razionamenti e la Protezione civile lavora con le Regioni per monitorare gli effetti della crisi idrica e sostenere la campagna contro gli incendi boschivi.


28 febbraio ’23 Si conclude il primo anno dell’assegno unico universale: la misura richiede un check up

ASSEGNO unico Misure per i figli da potenziare Con il decollo dell’assegno unico e universale (finora richiesto per 9,1 milioni di figli) si conclude il riordino degli aiuti alle famiglie, ma restano aperti ancora molti capitoli. La nuova misura ha ancora bisogno di correttivi: il Dl Semplificazioni ha “aggiustato” gli importi per i figli disabili, ma solo fino a febbraio 2023 (quando pure la maggiorazione compensativa scenderà a 2/3); restano fuori i figli dei transfrontalieri; un milione di famiglie non ha ancora fatto domanda. Gli eventuali risparmi rispetto ai fondi stanziati potrebbero essere reinvestiti per potenziare lo strumento. In bilico l’attuazione del Family act: i capitoli su congedi e aiuti per le spese dei figli vanno attuati entro il 12 maggio 2023.


31 dicembre Il superbonus su case monofamiliari e unità singole è in scadenza alla fine dell’anno

 LAVORI IN CASA Già confermati i bonus ordinari Con l’ok al Dl Aiuti sono legge i ritocchi alla cessione dei crediti d’imposta, ma la crisi lascia in sospeso tutti gli altri nodi. Bisognerà vedere, tra l’altro, se a settembre il mercato dei crediti ripartirà davvero. Intanto restano le scadenze già fissate. Il 110% per le villette scade il prossimo 31 dicembre (ma solo per chi avrà eseguito almeno il 30% dei lavori al 30 settembre). Orizzonte 2025, invece, per i condomìni e gli edifici plurifamiliari. Tra le detrazioni ordinarie, scadono a fine anno il bonus facciate e lo sgravio del 75% anti-barriere architettoniche. Confermate fino a fine 2024 le altre agevolazioni “base” (ristrutturazioni, ecobonus, bonus giardini e bonus mobili).


31 dicembre Attive solo entro fine anno le agevolazioni fiscali e la garanzia potenziata sui mutui

 abitazione AI GIOVANI Under 36, a dicembre stop all’agevolazione In un Paese con oltre 2 milioni di Neet, le agevolazioni introdotte per favorire l’autonomia abitativa dei giovani under 36 con il Sostegni bis – poi prorogate dalla manovra per il 2022 – si applicheranno sugli atti stipulati fino al prossimo 31 dicembre. La misura negli ultimi mesi ha alimentato il mercato dei mutui e le compravendite: previsti bonus fiscali sulle imposte indirette per l’acquisto della prima casa e una garanzia statale all’80% sui mutui (32mila quelle concesse nel 2021), che spinge il loan to value al 100 per cento. A minare il meccanismo, però, è anche il recente rialzo dei tassi che ha ridotto i margini di convenienza per le banche nel proporre questi prodotti garantiti.



Nessun commento:

Posta un commento