STUPIDA RAZZA

martedì 19 luglio 2022

Spazi, mascherine, organici: presidi in affanno per settembre

 

A rchiviati gli ultimi orali della maturità l’anno scolastico è finito, ma per i presidi settembre è dietro l’angolo. E non è un pensiero semplice vista l’impennata di casi Covid, la fine, almeno per legge, dello stato di emergenza, e adesso la crisi di Governo. Rispetto a un anno fa, per ora, non ci sono fondi ad hoc per spazi (edilizia leggera) e organico aggiuntivo e non sono ancora chiare le regole sanitarie per il rientro. Mascherina o no, e in attesa di capire cosa succederà all’esecutivo Draghi, i problemi sono diversi, come racconta Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp): «La campagna di vaccinazione degli studenti più piccoli non è andata benissimo, e invece è fondamentale e va incentivata. Poi c’è il tema dell’organico, in primo luogo Ata e segreterie, che dovranno gestire molto lavoro. C’è inoltre da organizzare le attività di recupero degli apprendimenti, dopo i dati per nulla lusinghieri dell’Invalsi». Di carne al fuoco ce n’è molta. E, dalle Alpi alla Sicilia, i suoi colleghi lo confermano. Siamo in Val di Susa (Piemonte) all’istituto comprensivo Susa, 12 plessi, dove la preside Rita Esposito è molto preoccupata per gli organici: «Non si trovano maestri - spiega -. A settembre temo le assenze perché le sostituzioni sono difficili. Mi aspetto dal ministero indicazioni sulle misure di prevenzione per la riapertura, fondamentali per l’organizzazione dei servizi come la mensa per la scuola dell’infanzia. La scuola poi deve far recuperare ai ragazzi socialità oltre che apprendimenti. E qui serve uno sforzo in più da parte di tutti». A Pomezia (Roma), all’istituto superiore Blaise Pascal, la preoccupazione è identica: «Su un centinaio di cattedre ne ho 48 scoperte - dice la dirigente Laura Virli -. Spero nei concorsi, ma temo si ripeta la stessa scena di questi anni, con cattedre scoperte fino a ottobre-novembre. Non solo. Per ragioni di spesa, mi sono state date 13 cattedre esterne alcune delle quali con completamento anche in due scuole, situazione che crea notevoli criticità nell’organizzazione dell’orario didattico. Così è difficile garantire qualità e continuità didattica. Ho un problema poi di spazi e diverse classi sono affollate, tra i 27 e i 29 alunni. Siamo a metà luglio, e a oggi sappiamo solo che le lezioni inizieranno il 15 settembre. Non so neppure se saranno potenziati i trasporti e alcune famiglie già ci chiedono se i figli usciranno alle 15». Scendendo ancora più giù, all’istituto secondario superiore Gian Battista Odierna di Palma di Montechiaro (Agrigento), il quadro si ripete. «Non abbiamo ancora indicazioni ufficiali - racconta la preside Annalia Todaro -. Il primo problema della ripresa sono gli organici, che difficilmente avremo completi il 1° settembre. Poi ci sono le classi, quest’anno ho rinunciato ad aule di laboratorio e all’aula magna per sistemare gli studenti. E penso che accadrà lo stesso all’avvio del nuovo anno. C’è necessità inoltre di riconfermare l’organico aggiuntivo Covid anche alla luce dei risultati per nulla lusinghieri delle prove Invalsi che, purtroppo, risentono degli effetti della didattica a distanza». Problemi tanti, insomma. E, con agosto di mezzo, poco tempo per risolverli.

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