STUPIDA RAZZA

venerdì 29 luglio 2022

La Germania verso il livello 3 di emergenza

 

Da oggi il flusso del gas russo di NordStream 1 alla Germania cala a 33 milioni di metri cubi al giorno, pari al 20% della capacità a pieno del gasdotto da 160 milioni di metri cubi. E da oggi la Germania si trova sull’orlo del baratro energetico: il razionamento del gas per imprese e famiglie che corrisponde al livello 3 “emergenza” del Piano della crisi energetica. Il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck ha attivato il 24 giugno il livello 2 di allerta ma dopo l’ennesimo taglio al gas inferto da Mosca il rischio che si apra la delicata fase 3 dell’emergenza è imminente. La fornitura di gas russo al 20% infatti pare non consenta a Berlino di raggiungere gli ambiziosi nuovi traguardi di stoccaggio fissati in un nuovo Pacchetto per la sicurezza energetica varato lo scorso giovedì: la tabella di marcia mira a riempire in fretta i serbatoi di gas, non più 70% ma 75% il primo settembre, da 80% a 85% il primo ottobre e dal 90% al 95% il primo novembre.Per il responsabile dell’Agenzia Federale di Rete Klaus Müller queste nuove soglie di stoccaggio sono irrealistiche anche con il 40%. Prima di arrivare al livello 3 di emergenza, Habeck ha fissato altri obiettivi nel Pacchetto di sicurezza, con una stretta sul risparmio di gas  tramite la riduzione del riscaldamento nelle aree meno frequentate degli edifici pubblici, come foyer, corridoi, ampi saloni. Per gli edifici residenziali, le misure consigliano di non aprire le finestre durante l’inverno, riscaldare solo le stanze usate, abbassare le temperature durante la notte. L’obiettivo del governo è risparmiare il 20% di gas per prepararsi all’inverno: il risparmio è fermo al 14%. Il livello 3 di emergenza consegna nelle mani dello Stato la distribuzione del gas: spetta a quel punto al governo federale stabilire il razionamento, salvaguardando le categorie più a rischio come gli ospedali, le case di cura per anziani. Proprio il pericolo di una riduzione forzata del riscaldamento negli ospedali sta facendo vacillare per la prima volta il “no” perentorio del partito dei verdi Die Grünen e dell’Spd al mantenimento temporaneo della produzione di energia nucleare. I cristiano-democratici Cdu-Csu e i liberali Fdp spingono per estendere di qualche mese l’uso delle tre centrali nucleari Emsland (Bassa Sassonia), Isar 2 (Baviera) e Neckarwestheim 2 (Baden-Württemberg) che dovrebbero chiudere entro fine anno. Il cancelliere Olaf Scholz resta prudente: ha predisposto un nuovo stress test sui requisiti di sicurezza per allungare la vita alle tre centrali nucleari.



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