STUPIDA RAZZA

venerdì 29 luglio 2022

Accordo Ue per ridurre i consumi di gas del 15%

 



In un contesto politico segnato dalla guerra in Ucraina e nel quale le forniture di idrocarburi russi appaiono sempre più incerte, i Ventisette hanno annunciato ieri un accordo storico sulla riduzione dei consumi di gas. L’intesa ha rivisto la proposta della Commissione europea, lasciando però inalterato il quadro generale. Nei fatti, l’accordo prevede numerose deroghe alla proposta comunitaria di un taglio della domanda del 15 per cento. Per l’Italia, la riduzione è stimata del 7 per cento. «L’Unione europea si è dimostrata unita e solidale», ha commentato Jozef Síkela, il ministro ceco dell’Industria che ieri ha presieduto una riunione straordinaria dei ministri dell’Energia. Ha aggiunto Kadri Simson, la commissaria all’Energia: «L’impatto sull'economia sarà significativamente minore se inizieremo a risparmiare ora e non aspetteremo che Mosca ci costringa a farlo». Già oggi 12 Paesi membri stanno subendo una riduzione dell’approvvigionamento di gas proveniente dalla Russia. I Ventisette si sono accordati per fare tutto il possibile in modo da ridurre volontariamente il consumo del gas del 15% - a partire dal prossimo 1° agosto 2022 e fino al 31 marzo 2023 - rispetto alla media della domanda degli ultimi cinque anni. Più complicata è stata l’intesa per quanto riguarda le riduzioni obbligatorie, nel caso vi sia uno stato di emergenza. Come detto, la proposta della Commissione europea è stata rivista con l’adozione di varie deroghe. Solo una di queste è automatica, e riguarda le tre isole - Cipro, Irlanda e Malta - slegate dalla rete elettrica europea. Le altre eccezioni, ha spiegato un funzionario comunitario, dipenderanno da una valutazione delle circostanze. Tra le deroghe, vi è quella dedicata alle repubbliche baltiche, il cui sistema elettrico è ancora sincronizzato con quello russo. Nel caso di emergenza, i tre Paesi – Lituania, Lettonia ed Estonia - potranno chiedere di rivedere l’impegno alla riduzione del consumo di gas. Lo stesso potranno fare i Paesi che sono alle prese con una crisi nella produzione di elettricità, per esempio per via di una eventuale chiusura delle centrali idroelettriche provocata dalla siccità. Anche i Paesi relativamente poco interconnessi con la rete del gas europea potranno chiedere una eccezione all’obbligo di ridurre i consumi di idrocarburi. Lo stesso varrà per gli Stati membri che usano il gas direttamente nella produzione industriale in settori critici. Il governo italiano ha espresso soddisfazione per l’esito del negoziato europeo. Ha spiegato a Bruxelles il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani: «La cosa importante è che questo 15% (di taglio dei consumi, Ndr) è stato specializzato praticamente Paese per Paese. Nel nostro caso, con le regole che sono state sviluppate, sostanzialmente dovremmo risparmiare circa il 7% rispetto alla media dei consumi di gas degli ultimi cinque anni» (la percentuale ridotta equivale a circa 4,1 miliardi di metri cubi). Sempre il ministro Cingolani ha sottolineato che l’Italia non intende riconvertire a carbone o a petrolio eventuali impianti a gas, e che attualmente le riserve nazionali di gas superano il 70% della loro capienza totale. La strategia per ridurre i consumi dipenderà dai governi. I Ventisette sono d’accordo nel dare priorità alle misure che non hanno impatto sulle famiglie e sui servizi essenziali per il funzionamento della società, e comunque evitando «distorsioni alla concorrenza». Secondo un funzionario europeo, il piano di risparmio, tenendo conto delle varie deroghe, dovrebbe permettere di risparmiare oltre 30 miliardi di metri cubi di gas, e «consentire di superare in scioltezza un inverno mediamente freddo». Una ultima annotazione sull’accordo raggiunto ieri riguarda l’iter per rendere l’impegno al risparmio non più volontario, ma obbligatorio nel caso di una situazione di emergenza. La scelta non sarà della Commissione europea, come previsto in origine dalla proposta comunitaria, ma dei governi che in ultima analisi dovranno approvare la misura con una decisione presa con una maggioranza qualificata. Infine, sul fronte del tetto da imporre ai prezzi del gas, Bruxelles ha confermato che sta lavorando alla questione e che in autunno presenterà possibili iniziative. 

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