STUPIDA RAZZA

lunedì 25 luglio 2022

«Le Rsa possono costare 3.000 euro Le famiglie sono l’unico salvagente»

 

L’estate è spesso sinonimo di solitudine per gli anziani. Una condizione che si aggrava nei casi di non autosufficienza. Mancano le strutture e quelle poche vengono prese d’assalto. Non sono rari i casi di famiglie che pur di partire per le ferie, lasciano il nonno al pronto soccorso di un ospedale o nelle lungodegenze. Impossibile trovare una badante disponibile in agosto e le Rsa private hanno prezzi da capogiro. Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, l’Associazione dei datori di lavoro domestico, conosce bene questa realtà. «Ci sono tutte le condizioni per essere un’estate peggiore delle altre. Il caldo acuisce le patologie degli anziani, i costi sono aum e ntat i » . Così le famiglie sono l’unico salvagente per un anzian o. «È una realtà ineluttabile. Anche in quelle Regioni dove è garantita l’assistenza domiciliare, ci si occupa solo dell’aspetto sanitario non di quello sociale, del vitto e dell’alloggio, che ricade tutto sulle famiglie. Le badanti con regolare contratto hanno diritto alle ferie come ai riposi settimanali. Quindi in agosto l’anziano deve cercare un sostituto. Ed è un’op era zio ne faticosissima. Chi si rivolge, disperato, al personale in nero, non ha certezze. Rischia, dopo una settimana di presenza, di essere mollato senza preavviso, perché magari l’irregolare ha trovato di meglio o ritiene che l’a s s i s te n za sia troppo faticosa. O, peggio, intenta una causa legale. Avere a che fare con un malato di demenza o Alzheimer è difficile. È sempre la famiglia a dover gestire la situazione e spesso assistiamo a casi di abba n d o n o » . L’anziano viene lasciato in Rsa o in ospedale? «Abbiamo registrato un aumento in estate dei ricoveri nelle lungodegenze degli ospedali. Ma sono situazioni temporanee, spesso di pochi giorni e quando l’anziano viene dimesso ecco che si ripresenta il problema». Aumentano anche le richieste di soggiorni nelle R s a? «Le strutture pubbliche richiedono tempi piuttosto lunghi. Quelle private spesso accettano prenotazioni anticipate di mesi che sanno bene di non poter gestire. Così a ridosso di agosto, il mese più critico, sono costrette a comunicare che mancano i posti letto. E si apre il dramma». Eppure, sono strutture cos to s e. «Una Rsa privata di medio livello chiede dalle 1.000 alle 1.500 euro per un mese. Quelle di livello più alto arrivano a superare le 3.000 euro. Certo più il costo sale, maggiori sono le possibilità di trovare posto. Ma non sono spese alla portata di tutti». E allora comincia la caccia alla badante? «Le richieste raddoppiano ma il problema è che il mercato si è ristretto. Fino a cinque anni fa, c’erano le immigrate dai Paesi dell’est Europa. Ora chi lascia quelle località ha una specializzazione in tasca, cerca un impiego qualificato, con prospettive, non vuole assistere un anziano. Dall’Africa arrivano uomini soli o famiglie e di solito nella casa di un anziano o di una coppia, non c’è posto per ospitare più persone. Molto difficile trovare italiani che siano disponibili a svolgere questa attività di assistenza». Quanto costa una badant e? «Le assistenti con contratto richiedono circa 17-18.000 euro l’anno. A questa cifra va aggiunto il costo per la sostituzione estiva che comporta una spesa variabile da 1.500 fino a 2.300 euro». E come fa chi ha una pensione che arriva a stento a 1.000 euro? «È il mistero dell’Italia che risparmia. Interviene la famiglia. La legge delega sulla non autosufficienza, prevista tra gli obiettivi del Pnrr, potrebbe dare una mano ad aiutare le famiglie ma temo che venga rinviata. È una legge di spesa e facilmente, in momenti di crisi, può essere accantonata » . Cosa prevede la legge delega sulla non autosufficienz a? «In Italia vivono 3,8 milioni di anziani non autosufficienti, tra questi circa 1 milione hanno alle proprie dipendenze una badante, che, nel 50% dei casi, è in nero. Con la legge delega l’assistente diventa una figura centrale. Si prevedono incentivi economici per il lavoro regolare e la professionalizzazione degli addetti. L’obiettivo è l’introduzione di un assegno universale mirato al bisogno dei non autosufficienti, non erogato pioggia ma tenendo conto del reddito f a m i l i a re » .

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