Ubs, la maggior banca svizzera, ha registrato un utile netto di 2,1 miliardi di dollari (2 miliardi di euo) nel secondo trimestre 2022, in aumento del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nel complesso, per il primo semestre di quest’anno il profitto netto è di 4,2 miliardi di dollari, contro i 3,8 miliardi di un anno prima. Sono cifre ragguardevoli, soprattutto in una fase complicata come l'attuale, come ha fatto notare il vertice della banca, e che però non sono state accolte bene dal mercato, che si attendeva di più per il secondo trimestre. A Zurigo il titolo Ubs ieri così non soltanto non è salito ma è finito nel mirino ed ha chiuso in ribasso del 9,4%, in una seduta in cui l'indice Smi ha perso lo 0,2%, Un punto sottolineato da molti analisti è che in aprile la banca ha ceduto la quota di una joint venture immobiliare giapponese con Mitsubishi Corp., operazione non ordinaria che ha generato per Ubs 848 milioni di dollari, una cifra che ha fortemente influenzato il risultato trimestrale. «Il secondo trimestre – ha d'altronde affermato Ralph Hamers, ceo di Ubs - è stato uno dei periodi più impegnativi per gli investitori degli ultimi dieci anni. L'inflazione rimane alta, la guerra in Ucraina continua e le restrizioni anti-Covid restano in vigore in diverse parti dell'Asia. Ma le nostre cifre chiave per il trimestre sono robuste». Ubs nel secondo trimestre ha mantenuto ricavi e costi praticamente stabili rispetto a un anno prima. Con ricavi di 8,92 miliardi di dollari (+0,2%) e spese operative per 6,30 miliardi di dollari (-1,4%), il rapporto costi/ricavi è stato del 70,6% (in calo di 1,2 punti percentuali su base annua). I patrimoni gestiti sono inevitabilmente diminuiti, a causa dei consistenti cali dei mercati azionari. Ubs, che è leader a livello internazionale nella gestione patrimoniale, alla fine di giugno gestiva 3.912 miliardi di dollari, 468 miliardi in meno rispetto alla fine di marzo. Nel core business della gestione patrimoniale globale si sono registrati 0,4 miliardi di dollari di afflussi netti trimestrali, una cifra che la banca, abituata in genere ad entrate di fondi più ingenti, ha definito «modesta». Secondo Hamers, Ubs è comunque ben posizionata per il secondo semestre. Il gruppo intende riacquistare altre azioni proprie nella seconda metà dell’anno, per circa 1,7 miliardi dopo i 3,3 miliardi del primo semestre, con l'obiettivo dei 5 miliardi di dollari per l'intero 2022.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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