STUPIDA RAZZA

lunedì 18 luglio 2022

La sceneggiata dei grillini ha affossato le banche e tirato su lo spread

 

Giovedì nero per Piazza Affari nella giornata in cui Mario Draghi ha deciso di rassegnare le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica. Lo scenario peggiore per il paese alle prese con un’i n f l a z io n e record e boom delle materie prime che spinge prezzi e bollette. Così a fare le spese delle continue tensioni tra Movimento Cinque stelle e il premier Mario Draghi è stato il Ftse Mib che ha chiuso la seduta con una flessione del 3,44% a 20.554 punti, dopo aver perso fino al 4% in area 20.420 punti, ai nuovi minimi del 2022. Per quanto riguarda le altre Borse europee, l'Aex di Amsterdam e' sceso dello 0,93%, il Ftse100 di Londra dell'1,63% e l'Ibex35 di Madrid dell'1,87%, quando a Milano il Ftse All Share ha ceduto il 3,29%. BANCARI AFFONDATI Forti le vendite sui titoli del settore bancario sulla scia delle prime deludenti trimestrali dei colossi finanziari americani. Tra i più penalizzati Banco Bpm - 4,72%), Bper Banca (-6,17%), Intesa Sanpaolo (-5,54%) e Unicredit (-6,11%) ancora alle prese con la decisione su cosa fare della controllata russa. Giornata nervosa anche per i titoli del settore petrolifero. Il prezzo del greggio a New York, infatti, è sceso fino a un minimo giornaliero di 90,5 dollari, tornando ai valori dello scorso febbraio e lasciando intendere come gli investitori si attendano che l’econo mia globale entri in recession e. Saipem, invece, dopo due due sedute in picchiata ha chiuso a 1,17 euro con un progresso del 5,69% sulla scia anche dell’annuncio di un accordo siglato con Aramco in Arabia Saudita. Ieri è terminato l’au m e nto di capitale e dalle comunicazione della Consob si apprende che Goldman Sachs ha ridotto la sua partecipazione nel gruppo dell’i mpiantistica dal 3,362% all’attuale 1,33%. Male anche Tim che ha perso quasi il 6%, una delle peggiori performance del Ftse Mib, dato che la caduta del governo bloccherebbe tutti i progetti sul tavolo. In forte flessione anche le utilities con Snam in flessione del 4,39%, Terna del 4,26% ed Enel del 5,7%. FINE LEGISLATURA «Siamo di fronte a una crisi di governo che arriva a fine legislatura» sostiene Andrea Randone, head of Mid small cap Research di Intermonte. «L’incertezza è massima: da un lato abbiamo un’inflazione record e le contromisure restrittive messe in campo dalle banche centrali, dall’altro abbiamo la guerra ucraina che agita la politica internazionale, pone gravi rischi sulle forniture di gas e acuisce i problemi dell’i nflazione. La situazione di grave instabilità che si è delineata pesa chiaramente sul mercato borsistico italiano e dovrebbe impattare soprattutto i titoli domestici, come quelli bancari e assicurativi. Prevediamo implicazioni negative anche per quei titoli, come Tim, che necessitano di un quadro politico definito per attuare importanti scelte strategiche. Anche l'esecuzione del Recovery Plan potrebbe essere a rischio. Lo scenario base su cui ci si muove, preferibile borsisticamente, è che la crisi di governo possa rientrare o che si arrivi un Draghi bis ma lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto». In questa giornata difficile per le Borse, è proseguito anche il rialzo dello spread tra Btp e Bund, arrivato 218 punti base, sui livelli di fine giugno. Notevole la corsa  del rendimento dei Buoni del Tesoro al 3,36%, con un aumento di 23 punti base anche in questo caso ai massimi dalla fine del mese s c o r s o. LE MOSSE DELLA BCE Intanto si attendono le mosse della Bce: il 21 luglio prossimo comunicherà di quanto alzerà i tassi d’i nteresse nell’area euro e certamente la debolezza politica dell’Italia non giova. «Per ora il movimento degli spread non è stato particolarmente ampio da quando si è diffusa la notizia della potenziale crisi italiana» scrive in una nota Dave Chappell, fixed income senior portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments. «Ciò potrebbe essere dovuto alla riluttanza degli investitori a vendere titoli governativi italiani, in vista di quello che, a quanto si dice, potrebbe essere un forte strumento anti-frammentazione a completamento dell'attuale flessibilità del programma di reinvestimento PEPP della Bce. I membri del comitato sono stati chiari sul fatto che la Banca centrale europea utilizzerà tutti gli strumenti disponibili per sostenere i mercati sovrani e mantenere la regolare attuazione della politica monetaria. Ciò però non significa necessariamente che la Bce sia pronta a intervenire per stabilizzare gli spread nel caso di un sell off autoinflitto e guidato dalla politica». Per il gestore, comunque, «è probabile poterci aspettare una recessione nei prossimi mesi mentre la Bce cerca di combattere un'inflazione difficile da controllare, se non rallentando l’economia. Le prospettive sono tutt'altro che positive » . EURO AI MINIMI DAL 2002 In questo quadro negativo, l’euro è sotto forte pressione, perdendo l'1,02% sul dollaro e rompendo al ribasso la parità per la prima volta dal 2002: il cambio tra la moneta unica europea e il biglietto verde è ora a 0,9955 dollari.

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