C’è una fascia di utenza, la più numerosa in assoluto, che non guarda al meglio del meglio disponibile sulla piazza. E quando deve acquistare uno smartphone punta decisamente su un fattore: il rapporto qualità prezzo. I prodotti di fascia media, da anni ormai capoclassifica nelle graduatorie di vendita (anche se il secondo trimestre registra un generalizzato spostamento verso i prodotti low cost), rispondono per l'appunto ai desideri di chi da una parte cerca un dispositivo affidabile e con funzionalità “premium” e dall'altra si guarda bene dallo spendere i mille euro necessari per accaparrarsi l'ultimo modello di iPhone o di Samsung o quelli più pregiati dei vendor cinesi. Ed è proprio nella categoria dei telefonini con prezzi compresi fra i 300 e i 600 euro che si può trovare il compromesso migliore fra convenienza (magari approfittando di promozioni come l’ultima di Amazon Prime per i modelli sul mercato da qualche mese), funzionalità e doti tecniche. In questo articolo ci occupiamo dei modelli under 400 euro ma il ragionamento di base non cambia molto: a questi smartphone non deve mancare nulla o quasi, devono cioè avere i requisiti per accogliere gli aggiornamenti di app e sistema operativo che si renderanno via via disponibili nel corso del loro ciclo di vita ed essere compatibili con le reti 5G ma possono anche fare a meno di virtù da top di gamma come l’impermeabilità totale, la ricarica wireless o un comparto fotografico degno di una macchina professionale. Nel loro bagaglio è quindi bene che via sia un componente (processore, interfaccia, batteria) che possa distinguerlo dagli altri, in modo identificativo. Come selezionare lo smartphone che risponde a queste prerogative? La risposta è un po’ sempre la stessa quando si tratta di un gadget tecnologico: dipende dalle personali esigenze. Si può prediligere la qualità della fotocamera se si è “social addicted” piuttosto che quella del display nel caso degli appassionati di video e gaming. Volendo definire una griglia di caratteristiche a cui guardare prima di procedere all'acquisto non possono mancare l’ampiezza e la risoluzione del display (meglio non andare sotto i 5,7 pollici in risoluzione Full Hd, se a tecnologia Amoled tanto meglio in chiave consumi), il grado di espandibilità della memoria interna per l'archiviazione dei dati, l'autonomia della batteria (attenzione a non farsi ingannare solo dal numero di mAh dichiarati a specifica) e le prestazioni di processore e memoria Ram (4 Gbyte sono già un buonissimo punto di partenza), da cui dipende la capacità di eseguire le applicazioni più avanzate e di gestire il multitasking. Il pacchetto fotocamere è fra quelli che indirizzano maggiormente la scelta di uno smartphone di fascia media, e non solo per le capacità del sensore espresse in megapixel. Se sono già diversi i modelli che sfoggiano sul posteriore tre camere, molti modelli si accontentano di teleobiettivo e lente grandangolare con diverse variazioni al tema in fatto di zoom ottico, effetto bokeh e funzionalità guidate dall’intelligenza artificiale. Un appunto per quanto riguarda il sistema operativo, dando per acquisito il fatto che sotto la fascia di prezzo considerata i telefonini di Apple sono esclusi per definizione: se Android fa da piattaforma base per la quasi totalità degli smartphone di fascia media, ogni produttore personalizza il telefono con una propria interfaccia e un proprio corredo di app. Sta quindi all’utente individuare quella che meglio risponde alle proprie aspettative, facendo magari attenzione ai modelli (leggi Huawei) sprovvisti della galassia di servizi Google. Quanto infine alla marca, il catalogo di modelli da cui poter attingere è molto vasto proprio perché la fascia media è il segmento più gettonati da praticamente tutti i produttori, da Samsung a Xiaomi, da OnePlus a Realme, da Oppo a Motorola, senza dimenticare le varie Honor, Vivo o la stessa Huawei. La corsa in avanti compiuta della tecnologia negli ultimi anni ci regala la possibilità di comprare oggi, a circa 400 euro o anche meno, uno smartphone che due o tre anni fa poteva essere considerato un modello di fascia alta. Questione di opportunità e di rapporto qualità prezzo, insomma.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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