STUPIDA RAZZA

mercoledì 20 luglio 2022

La Germania pronta a gestire lo scenario dello stop totale

 

Tra una manciata di giorni, quando i lavori di manutenzione saranno terminati giovedì 21 luglio, Germania ed Europa sapranno se Nord Stream 1 riprenderà a pompare e distribuire gas russo almeno al 40% della sua potenzialità. Per quel giorno, manutenzione di routine finita, mancherà ancora una turbina senza la quale, stando a Gazprom, il gasdotto perde il 60% di capacità. Ma dopo un’altra manciata di giorni, forse per il prossimo lunedì, Germania ed Europa sapranno se il flusso del gasdotto tornerà a funzionare al 100% in seguito all’installazione della turbina revisionata da Siemens Energy nello stabilimento a Montreal e riportata domenica 17 luglio in aereo dal Canada in Germania. Gazprom ha chiesto un controllo di manutenzione a Siemens Energy sulla turbina ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina, stando a fonti del Sole 24 Ore, a indicare la pretestuosità del blocco: la turbina aeroderivativa, costruita inizialmente per aerei e lunga una dozzina di metri, dovrebbe arrivare alla stazione di compressione di Nord Stream 1 a Portovaya in Russia per questo fine settimana per poi essere attivata subito dopo. In una lettera datata 14 luglio, esclusiva Reuters, il colosso russo Gazprom ha attribuito a «cause di forza maggiore» lo stop delle forniture di gas all’Europa e «ad almeno un importante cliente» (Ndr: la Germania), in via retrodatata, risalenti cioè a un mese prima: è dal 14 giugno che Gazprom taglia del 60% il flusso del gas alla Germania additando il problema della turbina mancante. Nella lettera Gazprom afferma di non poter adempiere agli obblighi contrattuali di fornitura a causa di «circostanze straordinarie» fuori dal suo controllo. In base alle fonti interpellate da Reuters, la lettera avrebbe riguardato il gasdotto Nord Stream 1: la missiva è stata inviata da Gazprom anche a Uniper, il più grande distributore di gas russo in Germania. Uniper rischia la bancarotta perché deve acquistare gas sul mercato a prezzi elevatissimi, per rispettare gli obblighi contrattuali di Il 21 finirà la manutenzione di Nord Stream 1. Rientrata la turbina revisionata I rapporti con Gazprom distribuzione senza poter contare sul gas russo. Uniper, che macina debiti stratosferici giornalieri, ha chiesto aiuto al governo federale e ancora ieri stava trattando le modalità del salvataggio: ha prosciugato ieri la linea di credito da 2 miliardi concessa da KfW, aumentando la pressione su Berlino. Una portavoce del ministero dell’Economia tedesco intanto ha smentito ieri la tesi di Gazprom sulla turbina: «Non vediamo ragioni tecniche. In base alle nostre informazioni, la turbina è sostitutiva e avrebbe dovuto entrare in funzione a settembre. Stiamo facendo di tutto per eliminare possibili pretesti da parte russa». Tra una manciata di giorni, comunque sia, la turbina tornerà in funzione nel gasdotto e Mosca non avrà più scuse tecniche per tagliare le forniture. Lo stop, se confermato, diventerà solo politico. La Germania si prepara intanto a gestire lo scenario peggiore, la chiusura totale del flusso del gas russo: la quota di Gazprom sul totale delle importazioni di gas è scesa al 30% dal 55% del 2020-2021, aumentando l’import da Norvegia e Olanda. Il governo di coalizione “semaforo” SpdVerdi-Fdp liberali sta accelerando la transizione verso le rinnovabili: nel primo trimestre 2022 il 50% del consumo di elettricità è stato di fonti rinnovabili, contro il 41% dello stesso periodo 2021. Berlino ha introdotto a inizio luglio un pacchetto di leggi (593 pagine) per velocizzare le procedure su energia eolica, solare, idrogeno verde, biomasse, ma l’implementazione di queste misure a livello regionale e comunale richiederà anni. Il governo ha ordinato quattro terminali galleggianti per la rigassificazione di gas liquido (partendo da zero) e ha varato una legge per riattivare alcune centrali elettriche a carbone e lignite. A inizio autunno, prenderanno il via speciali aste per incentivare il risparmio di gas nell’industria: le imprese potranno vendere gas per lo stoccaggio. Gli impianti di stoccaggio di gas sono al 65% contro il 25% a marzo, grazie anche a 15 miliardi messi a disposizione da KfW: gli obiettivi dell’80% per ottobre e del 90% per novembre non saranno centrati nel caso in cui Gazprom decidesse di chiudere totalmente o al 60-80% i rubinetti. Scatterà il razionamento.

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