STUPIDA RAZZA

giovedì 28 luglio 2022

Intesa Ue: l’Italia ridurrà i consumi del 7% E il prezzo del metano sfonda quota 200 euro

 

A ll ’indomani dell’a nnuncio da parte di Gazprom di un nuovo taglio alle forniture di gas alla Germania attraverso il Nord Stream, l’Eu - ropa si ricompatta e approva il Piano di riduzione dei consumi in vista del prossimo i nve r n o. L’accordo politico è stato raggiunto ieri al C o n s i g l io Affari Energia con una deroga rispetto ai piani iniziali di Bruxelles: il taglio (che sarà deciso dal Consiglio Ue e non dalla Commissione) potrà scendere dal 15% fino al 7%. La riduzione obbligatoria di otto punti della domanda di metano avverrà, si legge nel testo, «a condizione che gli Stati dimostrino che la loro interconnessione con altri Stati membri in capacità tecnica di esportazione rispetto al loro consumo annuale di gas nel 2021 è inferiore al 50% e che la capacità sugli interconnettori verso altri Stati membri è stata effettivamente utilizzata per il trasporto di gas a un livello di almeno il 90% fino al mese prima». Il principio di solidarietà invocato da più parti – Italia inclusa - ha preso così il sopravvento sul taglio lineare per tutti. LE ESENZIONI Nel nuovo Piano è confermato il riferimento al price cap, anche se solo nel preambolo. Unico neo è stata l’opposizione dell’Ung h e r ia , il cui voto contrario è stato comunque ininfluente essendo sufficiente la maggioranza qualificata. Budapest è la sola capitale europea ad andare in controtendenza avendo stipulato giovedì scorso un nuovo contratto con Mosca per ulteriori 700 milioni di metri cubi di metano. Intanto, la commissaria europea al l’Energia, Kadri Simson, ha rassicurato sul fatto che «il riempimento dei depositi sotterranei di gas continua» ed è «al 66%». «Nelle ultime settimane gli Stati membri sono riusciti ad attirare più gas di quello che consumano in estate», ha precisato. Per l’Italia il riempimento degli stock «ha superato il 70%, stiamo andando verso il 71%, quindi direi che stiamo bene», ha riferito il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo al Consiglio. Cingolani ha anche precisato l’e nt i tà del taglio che spetta al nostro Paese: «Nel caso dell’Ita l i a , con le regole sviluppate, dovremmo risparmiare il 7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. E noi abbiamo già previsto un piano di risparmio che è uguale o superiore a questo numero». «Accolgo con grande favore l'approvazione da parte del Consiglio del regolamento per ridurre la domanda di gas e prepararsi all'inverno. E’ un passo decisivo per affrontare la minaccia di u n’interruzione totale del gas», ha commentato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «Grazie alla decisione odierna, l’Europa è ora pronta ad affrontare la sua sicurezza energetica, come Unione». Anche la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock ha salutato positivamente il piano di emergenza. «E’ una straordinaria notizia», ha affermato, «noi così sottolineiamo che non ci lasciamo dividere: come Stati Ue, infatti, potremmo anche scontrarci, dal momento che il gas è così scarso. Sappiamo che la nostra forza è la coesione e questo proprio in tempi non facili». Proprio Berlino nella prima mattinata aveva chiesto, per bocca del ministro dell’Economia, Robert Habeck, di mandare «un segnale forte a Putin» nel giorno in cui i flussi di gas del Nord Stream 1 si sarebbero ridotti di un ulteriore 20%. «E’ un testo equilibrato e adatto alla realtà, con le deroghe per i Paesi che non hanno la capacità di tagliare a quella quota», gli ha fatto sponda la ministra della Transizione Energetica francese Agnes Pannier-Run ach e r. «Oggi (ieri, ndr) è importante dare un messaggio di un’Ue unita, solidale, che si organizza in anticipo. Se viene colpita l’industria tedesca sarà tutta l’i n du s tr i a europea ad essere coinvolta » . L’ACCENNO AL PRICE CAP Mentre Mosca continuava ad addossare la responsabilità dei minori flussi ai problemi di manutenzione delle turbine, il gas riprendeva a correre sui mercati registrando una impennata fino a 197 euro al megawattora (+11%) ad A m s te rd a m , per ripiegare a 193 euro e poi rimbalzare di nuovo fino a superare quota 2 0 0. L’Europa ha mostrato di voler reagire ulteriormente spingendo sull’ac ce le ratore del price cap. «La Commissione sta valutando con urgenza le diverse possibilità di introdurre tetti di prezzo per il gas», recita una dichiarazione redatta da Bruxelles a corredo dell'accordo sul Piano, e «a tal fine consulterà gli Stati membri (e i partner internazionali, se del caso) e riferirà in autunno con proposte specifiche, se n e c e s s a r io » . 

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