La fase di incertezza politica che si è aperta con le dimissioni del premier Mario Draghi mette in bilico gli aiuti contro l’inflazione, i fondi del Pnrr e la prossima manovra. Le famiglie, per far fronte alle difficoltà, possono contare solo su alcune misure già in vigore (ma spesso a tempo). Le date chiave dall’indennità 200 euro alle pensioni, dall’assegno unico ai bonus casa.Teniamo d’occhio il calendario. È vero che la crisi di governo mette in forse gli aiuti, le riforme e i fondi del Pnrr. Ma ci sono date e scadenze che sono già scritte nero su bianco nelle leggi (e da ultimo nel decreto Aiuti appena convertito dal Senato). Ed è a questa sorta di “agenda normativa” che dobbiamo guardare per capire con quali – fragili – strumenti le famiglie affronteranno il periodo incerto che si sta aprendo. Inflazione, pandemia, guerra e blocco del gas sono i fattori con i quali gli italiani devono fare i conti. Per fronteggiarli – ha ricordato il premier Mario Draghi – il governo ha già messo in campo 33 miliardi nei primi mesi dell’anno. Fa parte di questo stanziamento il bonus di 200 euro, che vale 6,8 miliardi e arriva nelle buste paga e nelle pensioni di luglio. Mentre i lavoratori domestici potranno chiederlo fino al 30 settembre e gli autonomi senza partita Iva fino al 31 ottobre. Sempre in tema di sostegni, per far fronte al caro energia, sono confermati fino al 30 settembre il taglio agli oneri di sistema in bolletta e l’Iva ridotta al 5% sui consumi di gas e luce. Scade invece il 2 agosto lo sconto di 30 centesimi sulle accise dei carburanti. La nuova tornata di aiuti fino a 10 miliardi, inizialmente annunciata per fine luglio, è chiaramente legata all’esito della crisi politica. Il governo aveva preannunciato questo intervento per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e alleviare il peso dell’inflazione: nel menu c’era la riconferma del taglio sui carburanti e l’avvio del “cantiere” sui salari (pur con la cautela di evitare una rincorsa ai prezzi). Per alcune misure non si può aspettare l’autunno, era stata la sintesi. Altri interventi sono stati invece ipotizzati nella manovra per il 2023. Si è parlato ad esempio del taglio al cuneo fiscale, delle pensioni (visto che a fine anno scade «quota 102»), del rinnovo del bonus prima casa per gli under 36 (in scadenza il 31 dicembre) e di un potenziamento dei congedi di paternità, in linea con gli obiettivi delineati dal Family act. Ma per ora l’unica certezza è che il documento programmatico di bilancio va inviato all’Unione europea entro il 15 ottobre: resta da capire chi, quando e come scriverà la manovra. Ci sono poi misure in stand-by, come quelle previste dalla riforma fiscale, la cui attuazione si pensava di anticipare anche in questa legge di Bilancio (vedi le detrazioni cashback). E altre che hanno bisogno di ritocchi: come l’assegno unico che conclude il primo anno di rodaggio a febbraio 2023, o le agevolazioni sui lavori edilizi. In quest’ultimo caso si continua a discutere dei problemi legati al meccanismo di cessione dei crediti, o anche del termine previsto per il superbonus delle villette (31 dicembre 2022), ma per il resto le scadenze sono già fissate: fine 2025 per condomìni ed edifici plurifamiliari, fine 2024 per le altre detrazioni ordinarie.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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