STUPIDA RAZZA

mercoledì 20 luglio 2022

In bilico piano su vaccini, scuola e quarantene

 

La lotta al Covid si prepara al terzo autunno di battaglia e l’unica certezza al momento è che bisogna farsi trovare pronti a ogni eventualità. Se la corsa della quinta ondata del Covid sembra finalmente rallentare le incognite sugli scenari dei prossimi mesi restano le stesse (spunterà una nuova variante? ci sarà una nuova ondata?) così come le decisioni da prendere subito già in questi giorni di grande incertezza politica. Eccone solo alcune: quali italiani vaccinare e dove (hub? farmacie e medici?) dal prossimo ottobre con il nuovo vaccino adattato a Omicron? A scuola sarà mantenuta  la mascherina e nel frattempo in queste poche settimane che mancano all’inizio delle lezioni si investirà in sistemi di aerazione? E poi le norme sull’isolamento dei positivi saranno allentate come già deciso in molti altri Paesi per evitare che di fronte a una nuova impennata di contagi si blocchi il Paese con tanti asintomatici costretti a restare a casa? Si tratta di domande che attendono risposte che non sono solo strettamente “scientifiche” ma che hanno bisogno di un Governo solido e stabile in grado di programmare ora gli interventi dei prossimi mesi. Non basta infatti certo l’Unità per il completamento della campagna vaccinale, la struttura a Palazzo Chigi guidata dal generale Tommaso Petroni che ha preso il posto del commissario Figliuolo e che traghetterà la gestione della campagna vaccinale in vista di un suo trasferimento definitivo al ministero della Salute. L’Unità ha mantenuto i poteri sugli acquisti dei vaccini, quindi anche dei prossimi attesi dopo l’estate e adattati a Omicron, così come sulla loro distribuzione e gestione unitaria nella campagna vaccinale. Ma a esempio l’organizzazione della campagna è in mano alle Regioni e anche al ministero della Salute che deve garantire i fondi per pagare i contratti del personale sanitario che deve effettuare le vaccinazioni negli hub che stavolta però saranno affiancati molto di più da farmacie e studi dei medici di famiglia. E per coinvolgere questi ultimi sarà necessario accordarsi con le due categorie. Non è escluso poi che di fronte a una variante magari più patogena non sia necessario anche ricorrere a un nuovo obbligo vaccinale per gli over 50. Una decisione questa che potrebbe prendere solo un Governo ben solido. Molto delicato anche il capitolo scuola: è partito un tavolo tra i due ministeri Istruzione-Salute per approntare un piano che dovrebbe finalmente fare chiarezza anche sul possibile impiego di sistemi di aerazione nelle aule scolastiche per evitare magari il ricorso alle mascherine. Ma per decidere un intervento così importante serve una decisione tutta politica visto che servono fondi importanti: si stima un investimento di 2 miliardi. Le Regioni poi nei giorni hanno ricominciato il pressing per modificare le regole sull’isolamento domiciliare dei positivi che oggi dura 7 giorni e che vorrebbero ridurre ad almeno 5 giorni per chi è asintomatico. Per ora il Governo ha detto no, ma la questione si potrebbe riproporre di fronte a una nuova impennata dei contagi. «Non è il tempo di lasciare solo chi, da oltre due anni, con competenza e dedizione, combatte in prima linea la battaglia, ancora in corso, contro il Covid-19», è l’appello dei giorni scorsi delle principali professioni sanitarie. Sarà ascoltato?

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