STUPIDA RAZZA

lunedì 18 luglio 2022

L’authority indaga Google per abuso di posizione dominante sui dati

 



Abuso di posizione dominante. È l’ipotesi con cui l’Agcm – Autorità garante della concorrenza e del mercato – ha avviato nella giornata di ieri un’istruttoria nei confronti di G o og l e dopo aver condotto, nel corso della giornata di mercoledì insieme alla Guardia di Finanza, delle ispezioni nelle sedi di Google. L’Agcm ipotizza che il colosso americano delle ricerche su internet abbia violato l'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea. Google avrebbe così compresso il diritto di altre aziende alla portabilità dei dati personali. Il gruppo A lph a b et /G o og l e, ha rilevato l'Antitrust, detiene una posizione dominante in diversi mercati che consentono di acquisire grandi quantità di dati personali attraverso i servizi forniti alle persone (come Gmail, Google Maps, Android) e nel 2021 ha realizzato un fatturato di 257,6 miliardi di dollari. LA DENUNCIA DI HODA Google, secondo le ipotesi di Agcm, avrebbe ostacolato l'interoperabilità nella condivisione dei dati presenti nella propria piattaforma con altre società. In particolare il gigante americano avrebbe ostacolato l'app Weople, gestita da Hoda, un operatore attivo in Italia che ha sviluppato una banca di investimento dati. Hoda ha rappresentato all’Autorità gli effetti negativi della condotta di Google sulla sua iniziativa volta a valorizzare i dati personali con il consenso del titolare degli s te s s i . PORTABILITÀ DEI DATI La portabilità dei dati, ricorda l’Agcm, permette di facilitare la circolazione dei dati e la mobilità degli utenti. In questo modo operatori alternativi, in linea teorica, potrebbero esercitare una pressione concorrenziale su operatori come Google. Il quale è in grado di imporre il proprio dominio gestendo una quantità di dati tendenzialmente illimitata e funzionale a esercitare la sua posizione dominante. Inoltre, se accompagnato da effettivi meccanismi di interoperabilità, può offrire agli utenti la possibilità di conseguire il massimo potenziale economico dall'utilizzo dei dati personali attraverso modalità di sfruttamento alternative a quelle attualmente praticate dall'operatore dominant e. LA DIFESA DI GOOGLE Google però non è stata a guardare e a stretto giro di posta, tramite un portavoce, ha difeso i propri comportamenti parlando di una tutela della privacy delle persone. «Da quasi dieci anni Google offre alle persone la possibilità di estrarre e trasferire i propri dati. Sono strumenti pensati – ha sottolineato – per aiutare le persone a gestire le proprie informazioni personali e non per permettere ad altre aziende o intermediari di accedere a più dati da vendere. Questo significherebbe mettere a rischio la privacy delle persone, oltre che a incoraggiare attività fraudolente». * L’azienda ha anche evidenziato che esistono già, per le aziende, «modalità per incrementare la portabilità diretta dei dati nei propri servizi, ad esempio tramite il progetto open source Data Transfer Project, a cui qualsiasi organizzazione è invitata a partecipare » .

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