STUPIDA RAZZA

lunedì 25 luglio 2022

«Noi cattivi: ecco la lista del dissenso»

 

 Simone Di Stefano, non ha fatto in tempo a fondare il nuovo partito Alternativa per l’Italia assieme a Mario Adinolfi e fra due mesi, il 25 settembre, si vota. Vi aspetta uno sforzo organizzativo sovrumano. Penso alla semplice raccolta delle firme «Lo abbiamo molto ben presente sia io che Mario visto che nel 2018 eravamo entrambi presenti sulla scheda elettorale. Sappiamo già cosa vuol dire. Certo farlo in un mese è un’impresa titanica. È chiaro che la legge è scritta solo per far sì che chi è fuori rimanga fuori per sempre. Li conosciamo gli emendamenti volti, ad esempio, ad esentare Italia Viva di Renzi dall’obbligo di raccolta delle firme. Comunque, pancia a terra e raccogliere le firme. Anche perché per fare campagna elettorale bisogna stare per strada e quindi al lavoro facendosi vedere dagli elettori». Che situazione si prospetta? «In genere sono emessi decreti che dimezzano il numero delle firme necessarie da raccogliere. Così è avvenuto nel 2013 e nel 2018 almeno. Soprattutto se si va ad elezioni anticipate. Oltretutto sono sempre state avanzate serie questioni di costituzionalità sul numero spropositato di firme da rac c og l ie re » . Lei e Mario Adinolfi siete una coppia d av ve ro s trana… «Fino aun certo punto. Talvolta abbiamo visioni diverse, ma con obiettivi comuni. Sull’aborto lui ne chiede l’abolizione. Io preferisco combatterlo disincentivandone il ricorso con aiuti concreti alla famiglia e ai nascituri. Asili e strutture dove far crescere i bambini. Sussidi alla natalità. Approcci diversi, ma obiettivo comune. Promuovere la natalità. Scegliere la vita. Troviamo sempre la sintesi». Chi è il vostro elettore? « L’italiano soffocato dalle scelte del governo Draghi e prima Conte. Quello che ha subito le odiose discriminazioni e gli abusi. Chi è stato cacciato dal lavoro. Multato o con lo stipendio sospeso a causa del green pass. In sostanza chi non ha più un grammo di fiducia nei confronti della politica tradizionale». Avete commissionato un sondaggio molto accurato a Bidimedia. Che dice questo sondaggio? «Che Alternativa per l’Italia ha potenzialità importanti. I nostri cognomi sono conosciuti. Siamo due “c att iv i” della scena politica. Partiamo da un risultato elettorale nel 2018 che è consolidato. L’1,5%! Ma abbiamo potenzialità di arrivare anche al 4% o al 5% se mediaticamente avremo lo spazio». Senta Simone io mi sono letto il suo programma sul sito Exit prima che si unisse ad Adinolfi e mi si è trasformato in un libertario quasi reaganiano. Lei par tiva da Casa Pound. Un Oscar Giannino con gli steroidi! «Giannino non è un libertario visto che gli piace tanto prendere ordini dall’Unione Europea, Onu, Wto etc. Essere libertari significa anche difendere la libertà della nazione rispetto a questi organismi sovranazionali. Tanti liberisti oggi questo punto non lo colgono. Siamo libertari a 360 gradi. La libertà individuale significa che lo Stato non può opprimere il cittadino con tasse elevate, obbligo vaccinale e green pass. Ma c’è anche la libertà della nazione che non deve essere oppressa da organismi sovranazionali. E la prima libertà di uno Stato è quella di battere la propria moneta». Su questo Mario Adinolfi come la pensa? Lo ricordo fervente euro p ei s ta «Questi ultimi due anni hanno cambiato i punti di vista di molte persone. Guardo me stesso. Credevo nello Stato etico. Ma se dai allo Stato il potere di intromettersi nella nostra vita, e a governare sono le banche, vediamo quello che succede. Guardo al male che mi ha fatto lo Stato in questi ultimi due anni. Lo stesso vale per Mario che ha preso posizioni contrarie all’Unione Europea. Si rende conto che tutto quello contro cui lui combatte - dalla cultura della morte alla cancel culture per finire all’arco - baleno e al gender fluid - viene in buona parte da tutte queste strutture sovranazionali. Fra cui l’Ue . Dobbiamo capire che i nostri avversari hanno al loro interno la destra e la sinistra. I tradizionalisti e i progressisti. Lo stesso dobbiamo fare noi. Cattolici come Mario e quelli come me». Diciamoci la verità. Avete un problema che vi assilla. Lo sbarram e nto . «Ci assilla, ma è alla nostra portata. I numeri dell’astensione parlano chiaro. Buona parte dei nostri voti va cercata lì. Io ho fatto un appello pubblico all’unità. Se tutti si rendessero conto, il problema dello sbarramento sarebbe spazzato via in un attimo». A proposito del l ’a p p el l o… si è r ivolto a Marco Rizzo e Gianluigi Paragone. Dalla strana coppia ai fantastici quattro. Ha pure ipotizzato diversi scenari. Ce li spiega m eg l io? «Con la lista unitaria superiamo lo sbarramento a gamba tesa senza alcun problema. Una palla che contiene dentro tutti i simboli. Tutti questi simboli “c o s t i tue nt i” valgono il 6%. E la soglia è del 3%. Il secondo scenario è una coalizione. Ognuno col proprio simbolo. La propria palla per intendersi. E tutti insieme nella scheda elettorale dentro lo stesso quadrato. Volontà, obiettivi e programma comuni. Come coalizione lo sbarramento è al 10%. Ma le liste che al loro interno superano il 3% vanno in parlamento anche se la coalizione non raggiungesse il 10%. Dobbiamo convincere quell’uno-due milioni di italiani cui viene il vomito prima di uscire per andare al seggio. E c’è un buon motivo per farlo». È fiducioso? «Sì. Il tempo è poco. Un voto ravvicinato a due mesi ci taglierebbe le gambe. Serve sale in zucca. Il conto è facile. Insieme si supera lo sbarramento al 100%. Separati alcuni rischiano di non farcela. Noi di Alternativa siamo già in campo per raccogliere le firme intanto. Ma il momento è storico. Se ci mettiamo insieme spingeremo milioni di italiani che sono stufi e si astengono a votare». Puntate ad erodere consensi al centro destra? «Non credo che raccoglieremo il consenso di chi tradizionalmente vota il centrodestra che ha appoggiato Draghi. E se è ancora convinto di ciò dopo tutto quello che è successo non gli faremo mai cambiare idea. Puntiamo ai voti che erano del centrodestra ma non solo e ora stanno nell’astensione. Se il centrodestra non ci fosse si potrebbe fare un ragionamento con Fratelli d’Italia. Ma è un’ip ote si dell’irrealtà. La proposta di Forza Italia - anche senza la “grande manovra di spostare Brunetta” - e della Lega di Giorgetti e Zaia è per noi irricevibile. Non parliamo della Ronzulli colpevole tanto quanto Brunetta per certe sue affermazioni». Quindi nessun punto di contatto con il centrodestra? « L’alleanza elettorale è impensabile. Una volta dentro il parlamento visti i numeri e le necessità si può parlare di temi concreti. La legge non consente a nessuno di vincere. La partita è bloccata. Pd e 5 stelle troveranno il modo di stare al governo senza coalizzarsi. Un grande pareggio. Lega e Forza Italia lo hanno già detto sono pronte a sostenere un Draghi bis. Per me votare centro destra significa votare il futuro governo tecnico». Punti chiave del vostro programma. Tasse? «Abbatterle perché sono insostenibili. Ma come fai a farlo se una banca centrale straniera ci dice che dobbiamo fare altre politiche? Spesso chi si lamenta del fisco non capisce che senza sovranità monetaria non avrai mai un abbattimento del carico fiscale. Noi dobbiamo abbassarle. E se arriva la letterina dell’Unione Europea che ci ammonisce sullo sforamento dei parametri noi quel foglio lo prendiamo, ci facciamo un aeroplanino e la rimandiamo a Bruxelles. Questo è l’atteggiamento da ten e re » . L avo ro? «Agevolare in ogni modo col credito la possibilità di mettere in piedi un’azienda. Anche con un apposito istituto pubblico. Nessuno oggi è affidabile secondo i parametri bancari. Il lavoro si crea abbattendo le tasse, agevolando la piccola impresa e facendo gli investimenti pubblici in deficit. Di nuovo fare le pernacchie all’Unione Europea così come fanno paesi come Francia e Germania. Fare le nostre politiche e fregarsene dell’Unione Euro p ea » . Salute e quindi Covid? «Denunciare la politica perseguita fino ad oggi. L’apartheid in Italia per i non vaccinati. L’impos - sibilità di andare a trovare un proprio caro all’ospedale o in Rsa senza certificato verde. Tutto da cancellare. Lo stato deve farla finita con questa oppressione digitale. Oggi il pass è sanitario. Domani per chi non paga le tasse. Dopodomani per i dissidenti. E siamo nella fantascienza. Scongiurare obblighi vaccinali. Dello Stato non ci fidiamo più. Si è rotto un patto di f iduc i a » . Fa m i g l i a? «Più nascite. Reddito di cittadinanza al bambino. Toglierlo a chi non lo merita e ai truffatori. Come misura assistenziale va bene finché non trovi un lavoro. Darlo ai bambini da zero a diciotto anni potrebbe incrementare le nascite. Ma degli italiani sia chiaro. Una misura per la vita. Per la natalità. Gli italiani non fanno figli non perché si sono stancati, ma perché è un costo che non possono sostenere. Per molti una maledizione in termini economici». Impor to? «Mille euro al mese per bambino nato da zero a diciotto anni. Misura impegnativa. Ma meno dell’attuale reddito di cittadinanza. Si può arrivare ad uno stanziamento fino a dieci miliardi l’an - no». Un obiettivo sui voti da raggiunge re «Come già detto se siamo tutti insieme con Paragone e Rizzo arriviamo al 10%. Da soli noi come Alternativa per l’Italia superiamo il 3%. Si è aperto uno spiraglio per gettare un mattone dentro il sistema». Strizza l’occhio ai «m atto n i s ti » su Twitter. Che campagna elettorale farete? «In strada. Fino a che non avremo presentato le liste non avremo alcuno spazio in tv. E ovviamente sui nostri social».

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