LA FINE DELLE COMPAGNIE LOW COST....? 🤔🤔🤔
Nell’estate infuocata delle cancellazioni dei voli e delle valigie smarrite, emerge prorompente il tema delle compagnie low cost, che dopo aver venduto più biglietti di quanti ne fossero effettivamente disponibili, trovandosi ora senza aerei e a corto di personale causa Covid, sono costrette a lasciare i passeggeri a terra. A tutto questo si aggiunge il problema della sostenibilità: prezzi così bassi non possono garantire un settore che ha costi fissi alti (con i recenti aumenti del costo delle materie prime poi, la situazione si è fatta ancora più complicata). È ormai chiaro anche a Michael O’Leary, ceo di Ryanair e inventore dei viaggi a 9,99 euro in Europa, che a inizio mese ha rivelato al Financial Times come volare sia «semplicemente diventato troppo economico». Un problema di cui in realtà i passeggeri sono consci da tempo, con offerte da una decina di euro che a fine prenotazione si trasformano in biglietti che costano tre o quattro volte tanto. Il problema sta nei servizi accessori, che così accessori non sono: portare un bagaglio a mano che non sia la borsa o lo zaino per gli effetti personali, ha un costo in più; ha un costo in più anche la valigia che va in stiva, sia essa da dieci chili (il peso massimo normalmente consentito per i bagagli a mano) o di peso maggiore. Chiaramente, all’aumento di quest’ultimo aumenterà anche il prezzo. A costare è anche la scelta del posto, per la quale più è comodo il sedile scelto e più si spende, così come costa l’eventuale consumazione a bordo. Cancellazioni e modifiche non sono previste, pena il pagamento di una penale; l’unica alternativa è sottoscrivere un’assicurazione o scegliere una tariffa più costosa. Chiudono il cerchio i supplementi per i neonati: i minori di due anni non godono delle offerte proposte e sono soggetti a una tassa fissa che va dai 25 ai 31 euro a seconda della compagnia. Prezzari e servizi extra I tariffari delle compagnie low cost, pubblicati e consultabili sui rispettivi siti, sono una torre di Babele in cui è difficile orientarsi. C’è chi mette un range di prezzi, chi indica solo il costo minimo; chi fa pagare la prenotazione tramite call center e chi invece la rende gratuita tanto al telefono che online; chi fa pagare sempre le operazioni effettuate in aeroporto, e chi solo in qualche caso. Il costo per la scelta del posto su un volo Rayanair può andare dai 3 ai 30 euro a seconda della tipologia, della fila, del viaggiare o meno con bambini. Più economiche invece Volotea, dove si va dai 2 ai 23 euro, e Easyjet, da 1,49 a 16,99 euro. Wizzair è la più costosa: dai 4 si arriva fino ai 40 euro. La priority, formula comune a tutte le compagnie, che consente l’imbarco prioritario e un bagaglio a mano, va dagli 8 ai 30 euro per Rayanair e dai 5 ai 40 per Wizzair. Niente massimale per Volotea, dai 3 euro in su, né per Easyjet dai 7,99 euro (ma se si acquista un posto nelle prime file, la priorità è inclusa). Anarchia anche sulle dimensioni e il peso del bagaglio a mano consentito: 55 x 40 x 20 cm e un massimo di dieci kg per Ryanair e Volotea, 45 x 36 x 20 cm e 15 kg massimi per Easyjet, 55 x 40 x 23 cm e dieci kg per Wizzair. Sovrapprezzo per i minori di due anni di 31 euro per Wizzair e Easyjet, 25 per Ryanair e Volotea (ma con quest’ultima, se la prenotazione viene fatta tramite call center o in aeroporto, sale a 30). I tariffari dei bagagli da stiva oscillano a seconda delle variabili: Wizzair divide tre fasce di peso, fino ai dieci kg, fino ai 20 e fino ai 32, e il range dei prezzi varia tra bassa e alta stagione; Volotea invece parte da nove euro, senza tetto massimo, per i bagagli da dieci e da 20 kg, mentre per quelli da 25 si parte dai 24 euro. Ryanair prevede invece solo bagagli da dieci o da 20 kg, da 12,99 a 23,99 euro i primi, da 20,99 a 39,99 euro i secondi. Due fasce di peso anche per Easyjet, con bagagli da 15 kg che partono dagli 8,99 euro, o da 23 kg a partire da 11,99 euro. Attenzione al check in: online è sempre gratuito, ma se fatto in aeroporto può arrivare a costare fino a 55 euro nel caso di Ryanair. Uno “spacchettamento” dei costi portato talmente all’estremo da inibire la convenienza, se componenti il più delle volte essenziali, come i bagagli, vengono messi a pagamento.
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