Scontato Mas - simo Recalcati che dà dei vanitosi agli altri per ribadire la propria vanità. In u n’intervista in ginocchio dall’effetto comico dirompente, alla domanda «Qual è il prossimo libro che ci regalerai?» si vede chiaramente la mano di R e ca l cati passare tra i capelli mentre rovescia indietro la testa e si schermisce come Gre - ta Garbo. Più questi parlano più ci convincono che l’argo - mento migliore è stato usato da quella vecchia volpe nel pollaio di Pier Luigi Bersani: Massimo Cacciariè intelligente ma non bisogna essere troppo intelligenti. Non avrebbero neanche bisogno di argomenti: hanno il potere, hanno la coercizione, hanno la forze dell’ordine, hanno l’e s e rc i to, hanno i media, hanno gli intellettuali, hanno la scienza, hanno la religione, hanno il Papa, hanno i preti e sono il 90%. Cosa gliene frega di argomentare? Certo, per mostrarsi come i buoni, per nutrire la propria vanità, devono far finta di rispondere alle confutazioni, il simulacro del duello con l’avversario legato; purtroppo però potrebbero limitarsi a citare Jova n otti ma vogliono strafare e citano Mar - tin Heidegger. Francesco Borgonovo ha colto nel segno quando ha notato un cambio nella narrazione dominante: se ti vaccini l’emergenza finisce ma inizia il nuovo mondo del Grande reset, il mondo in cui l’i n f lue n za dovrà modificare la vita. Suona strano, ma non a R e ca l cati che in piena ebbrezza da intervista incensante ci mostra come la ragionevolezza sia sempre dalla sua parte, cioè dalla parte della scienza: chi si affida a un intervento chirurgico o sale su un aereo mai mette in questione la professionalità del chirurgo o del pilota. Infatti i chirurghi sono tutti uguali, uno vale l’altro e tutti sanno che se un chirurgo ha sbagliato sette operazioni non c’è alcun motivo per non fidarsi di lui all’ottava, anzi non è giusto discriminare i chirurghi che commettono errori, infatti non accade mai, non ci sono rigidi protocolli di controllo, corsi di aggiornamento e autorizzazioni da conseguire. Naturalmente vale anche per i piloti: al terzo atterraggio sbagliato, con o senza feriti, perché mettere sotto accusa quel povero pilota? Ma più in generale perché essere così meschini da non accettare di sottoporsi a un trapianto di cervello o a un’al - tra qualsiasi operazione mai tentata prima con tecniche nuove e senza conoscere a fondo le possibili conseguenze, quando la scienza ti dice che va bene così, bisogna offrire il proprio corpo senza fare troppe storie? Chissà quale sarà stato il preciso momento in cui un raffinato psicoanalista si è trasformato in un sergente nella trincea della prima guerra mondiale, col fischietto, che ti urla in faccia di andare all’as - salto perché la patria è in pericolo. E anche il povero Heideg - ge r, ma perché? Recal cati pensa all’H eid eg ge r di Dona - tella Di Cesaree non ci fa mancare la tesi sulla sua incapacità di leggere la realtà tanto che non seppe capire il nazismo (i preti come R e ca l cati d ic eva n o anche di Friedrich Nietzsche che era diventato matto e quindi anche la sua idea di tragico era sbagliata…). Quindi se ami C a rava g g io ammiri un assassino? E sì perché come può dipingere bene uno che ammazza la gente nelle osterie? Chi cita lo stato d’e m e rge n za che diventa stato d’e c c ez io n e «piega la realtà all’id e o l og i a » . In effetti il pensare filosofico è sempre un ricondurre la realtà a una teorizzazione; suona davvero strano che uno psicoanalista usi con tanta leggerezza il concetto di «delirio ideologico» a proposito di persone che cercano di interpretare le cose strabilianti che stanno accadendo negli ultimi due anni senza neanche avere il buongusto di starsene zitti ad aspettare il prossimo libro che R e ca l cati «ci regalerà». Naturalmente poi M a r io Dra ghi bravissimo, gestione ottima, non era facile ma le cose vanno benissimo - dottore ma questa non si chiama rimozione? - adesso ci attende un lungo lavoro di gestione dei danni psichici e bisognerà che la psicoanalisi scenda in strada e vada incontro alle persone per salvarle eccetera. A proposito dei biechi giornali che osano dare spazio ai dubbi per mero calcolo e aumentare le vendite non saprei che dire. Mi limito a osservare che la critica proviene da uno che è al contempo terapeuta e personaggio televisivo, i cui programmi lo vedono al centro di una sala buia con la luce tutta su di sé.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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