Siamo sicuri che Roberto Speranza faccia parte del governo Draghi e non di un Comitato di salute pubblica che, come ai bei tempi di Robespierre, intende instaurare un regime del Terrore? L’acc os tamento forse vi parrà improprio, in quanto non siamo ancora arrivati alla ghigliottina, però il clima un p o’gli somiglia, anche per come si comportano alcuni giornali e taluni conduttori di talk show, i quali più che moderatori paiono t ric o teu - s e, pronte ad applaudire a ogni testa che cade. Mi spiego. Venerdì il presidente del Consiglio si è detto pronto a riaprire il Paese, per far ritornare gli italiani «a lavorare, a divertirsi, a stare insieme». Certo, D ra g h i ha detto che bisogna farlo con la testa, ossia con prudenza, ma il suo è parso a tutti un messaggio di distensione, dopo due anni di divieti, di lockdown e di inutili green pass. Poi però arrivano Roberto Speranza e la sua banda, i quali si comportano esattamente all’opposto di quanto dichiarato dal premier. Un esempio? La circolare diffusa dall’ufficio di gabinetto di S p e ra n za il giorno prima della conferenza stampa di D ra g h i . Sollecitato dalla federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, i collaboratori del ministro della Salute hanno chiarito che il personale sanitario sospeso per «inadempimento vaccinale», anche se abbia contratto il Covid e sia guarito, non può essere riammesso al lavoro. Cioè, in pratica, «la guarigione non è circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione». La misura ovviamente non è dettata da alcuna motivazione di ordine sanitario. Anche perché, come è noto e come ormai riconoscono fior di studi internazionali, chi ha contratto il Covid ed è guarito, ha più anticorpi e minori rischi di riammalarsi di coloro che sono vaccinati. Dunque, non si capisce perché non far ritornare in servizio medici o infermieri che sono stati sospesi per aver rifiutato di offrire il braccio alla patria come richiesto da S p e ra n za e compagni. Pericoli non ce ne sono, visto che il personale sanitario è guarito, mentre di vantaggi ce ne sono molti, in quanto le corsie ospedaliere sono sguarnite di addetti, al punto che quelli in servizio sono costretti a turni massacranti. Il buon senso imporrebbe di far rientrare subito al lavoro chi sia risultato negativo al tampone anche senza essersi sottoposto alla vaccinazione. Il buon senso, appunto. Ma l’ideologia no. E come sappiamo, S p e ra n za e i suoi consulenti non decidono in base a ragionamenti logici, ma ideologici. Perciò, chi ha rifiutato di vaccinarsi deve essere punito, privato del lavoro e di conseguenza dello stipendio, anche se questo si traduce in una perdita per tutti, per i colleghi e per i malati. Chi ha preso il Covid ha maturato un’i m mu - nità naturale che è più efficace di quella indotta dall’i n ie - zione? Non importa: non avendo ubbidito alle disposizioni impartite dal Comitato di salute pubblica, il ribelle va colpito al cuore, cioè nel p o rta fog l i . Che il ministero sia guidato da un pugno di irriducibili settari che non si rassegnano a un allentamento delle misure coercitive imposte negli ultimi due anni, lo dimostra del resto l’intervista di Wa l - ter Ricciardi al Corriere della S e ra . Pubblicato ieri, con al centro una curiosa pubblicità dal titolo «Gran finale», il colloquio è la perfetta sintesi di ciò che il Comitato del Terrore vorrebbe imporci per altri anni: mascherine ovunque, green pass sempre, quarte dosi per medici e persone fragili, ma forse anche per chi a rischio non è. In pratica, l’esatto contrario di ciò che ha spiegato D ra g h i venerdì in conferenza stampa. Il messaggio è chiaro: S pe ra nza tace perché non può contraddire il presidente del Consiglio. Però manda avanti il suo consigliere, il R o b e s pie r re della mutua, il quale scorge anche nei popcorn consumati al cinema una pericolosa minaccia e di conseguenza vorrebbe vietare di «consumare cibi quando si è seduti gomito a gomito», a prescindere dal numero di dosi di vaccino ricevute. «Una mia collega, vaccinata tre volte, molto attenta, ha preso il Covid e non sa spiegarsi come e quando». Da non credere. Quello scienziato di Sergio Abrignani, compagno di merende e di siringhe di R ic c i a rd i , ci aveva assicurato che con la terza dose eravamo a posto per cinque o dieci anni. (🤣🤣🤣) Ops, la coppia R ic - c i a rd i & Abrig nani ha preso un abbaglio, anzi una cantonata, perché la pandemia è ancora presente nel mondo. «Basti vedere quello che sta succedendo a Hong Kong, dove esiste un sistema sanitario evoluto». Tanto evoluto che Pechino ha deciso di rinchiudere tutti, sintomatici e asintomatici, in ospedale, un centro di detenzione provvisto di corsie. Ma forse è proprio quello che sognano Spera n za e compagni. Un ospedale per rinchiudere i positivi anche se non hanno sintomi. Insomma, il modello del Comitato di salute pubblica e dei R o b e s pie r re nostrani sono Pechino, Xi Jinping e un sistema pervasivo. Si è detto tutto. Altro che riapertura, ci vogliono prigionieri, perché il loro sogno è lo stato di polizia sanitaria permanente.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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