Caro John Elkann, siamo contenti che abbiate trovato l’accordo con l’Agenzia delle entrate per chiudere un contenzioso che durava dal 2016: questi cattivoni dell’e rario accusavano il vostro gruppo (ex Fiat) di aver sottratto al fisco italiano quanto dovuto. Lo avreste fatto con il trasferimento della società in Olanda. Voi sostenevate, e continuate a sostenere, di aver rispettato tutte le regole. E per questo, per aver rispettato le regole, ora versate nelle casse dello Stato italiano quasi un miliardo di euro (950 milioni per l’esattezza). Il pagamento, precisate, «non comporta e non può essere interpretato come una accettazione, anche parziale, delle tesi dell’Agenzia delle entrate». Un po’ come un cittadino che paga la multa per divieto di sosta anche se ha parcheggiato in modo perfettamente regolare. Logica ineccepibile: siccome l’Agenzia delle entrate non aveva nessun diritto a chiedervi i soldi, voi le date spontaneamente un miliardo di euro. Non fa una piega . Del resto chi di noi, potendo, non fa un atto di generosità nei confronti del fisco? Chi è che non si sveglia al mattino pensando: vediamo se mi restano in tasca 950 milioni di euro per far contenta l’A ge n z i a delle Entrate? Si sa che da sempre la famiglia Ag nelli illumina il cammino di questo Paese come una stella cometa, oggi ovviamente Stellantis cometa. E noi non possiamo che esser loro grati. Anche se forse non a tutti noi capita di essere sostenuti dallo Stato come la medesima famiglia Ag nelli. Mentre infatti lei, caro John, trovava l’ac c o rd o con il fisco, per pura coincidenza temporale, il governo trovava un fiume di denaro per provare a rasserenare il vostro futuro: otto miliardi per l’automotive (un miliardo l’anno per otto anni) più 370 milioni per la vostra gigafactory di Termoli. «Lo Stato», ha ricordato N ic ol a B o rz i sul Fatto quotidiano, «non aveva stanziato cifre simili neppure ai tempi dell’investimento pubblico per gli stabilimenti di Melfi e Pratola Serra (1990-1995)». Anche l’indimenticata rottamazione del 1997, per dire, non è mai costata tanto. «Quel che è bene per la Fiat è bene per il Paese»,diceva suo nonno, Gianni Ag nelli. Frase già allora piuttosto discutibile, per la verità. Ma ancor più oggi, che non si sa quale sia il Paese in questione: l’O l a nda? La Francia? L’i nve s t imento per il nuovo stabilimento di Termoli, che produrrà batterie per tutta l’Europa, non può che renderci felici. Ma non basta a compensare le chiusure, le casse integrazioni, le linee cancellate, le produzioni a singhiozzo che hanno progressivamente massacrato i lavoratori italiani mentre voi vi spartivate lauti dividendi (oltre 3 miliardi di euro soltanto nell’ul ti mo anno). Pensateci nelle prossime ore, quando presenterete i vostri piani futuri: lo Stato italiano vi ha concesso pace fiscale e aiuti in abbondanza, sarebbe davvero spiacevole scoprire di averne in cambio soltanto tagli e esuberi. Sono anni che denunciamo le multinazionali che vengono in Italia soltanto con il piglio dei predatori. Ci spiacerebbe scoprire che, andando in Olanda, siete diventati peggio di loro.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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