STUPIDA RAZZA

giovedì 14 luglio 2022

I tassisti assediano il centro di Roma Oggi vertice sulla norma pro Uber

 

Resta alto il tono delle proteste dei tassisti, in tutta Italia, a causa delle norme contenute nel ddl Concorrenza, attualmente in esame in commissione a Montecitorio. Norme che, come noto, qualora diventassero legge, determinerebbero uno squilibrio nell’offerta di servizi, a favore delle multinazionali del Web e delle app, rispetto al servizio pubblico. E al di là di qualche isolata intemperanza (qualche «incatenamento» alle transenne di fronte a Palazzo Chigi a Roma e qualche petardo) il senso della protesta sembra essere stato colto da una parte della classe politica, anche all’interno della maggioranza. Come prima cosa, la seduta della commissione che avrebbe dovuto vagliare ieri pomeriggio l’articolo 10 del disegno di legge (quello che nello specifico si occupa dei taxi) è stata aggiornata stamani, sotto la pressione della protesta e delle richieste di associazioni di categoria e leader politici. Su quest’ultimo fronte, chi ha raccolto in to to le istanze dei tassisti è stato il leader della Lega, M at - teo Salvini, il quale ha criticato apertamente la scelta di Palazzo Chigi di andare avanti su questa strada: «Noi stiamo cercando», ha affermato Salvin i, «di stemperare le tensioni sociali nelle piazze, però evidentemente qualcuno a Palazzo Chigi mal consiglia il presidente del Consiglio. Perché ad esempio accanirsi su 40.000 tassisti in un momento economico e sociale come questo? Non vorrei che ci fosse la “m a n i n a” di qualche multinazionale straniera anche dietro questo intervento normativo perché i tassisti sono anche un presidio di legalità, oltre a svolgere una funzione economica». Anche i leader sindacali, seppure con sfumature diverse, si sono rivolti al governo per far prevalere il dialogo e arrivare a una modifica del testo in direzione più favorevole al servizio pubblico e meno ossequiosa ai colossi mondiali. I tassisti, le cui richieste hanno già avuto il pieno sostegno di Fdi, hanno cercato invano anche la sponda di Forza Italia, una cui delegazione ha ricevuto alcuni rappresentanti della categoria. L’incontro è stato cordiale, ma stando a quanto è filtrato gli esponenti azzurri, pur condividendo buona parte delle rivendicazioni dei lavoratori, hanno opposto problemi di tempistica parlamentare. A seguire, c’è stato anche un incontro con una delegazione del Partito democratico, che però mantiene sul provvedimento una posizione allineata all’esecutivo. Il ddl dovrà andare in Aula all’inizio della settimana prossima, ma fino a quel momento è previsto un fitto giro di incontri, sia tra associazioni di categoria e politici che tra politici e governo. In agenda, infatti, nelle prossime ore, a cavallo tra le due sedute di commissione previste per oggi, ci sarà anche una riunione con il ministro Enrico Giovannini e la vice Teresa Bellanova, a proposito dell’articolo 10 del decreto, che prevede la liberalizzazione del settore. Dall’esito dipenderà il destino dell’attu a - le testo e di decine di migliaia di famiglie. 

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