STUPIDA RAZZA

mercoledì 12 ottobre 2022

A BANKITALIA SCAPPA LA VERITÀ «GAS CARO PER IMPORRE IL GREEN»

 

Rasseg natevi a pagare bollette da record, perché perfino quelli che dovrebbero difenderci dai rincari, e preoccuparsi dell’inflazione che vola e mangia gli stipendi, invece se la godono. Anzi, sparano a zero contro gli aiuti per mantenere bassi i prezzi di gas ed elettricità. Non ci credete? Beh, provate a leggere quanto ha dichiarato Luigi Federico Signorini, che a voi potrà sembrare un perfetto sconosciuto, ma negli ambienti che contano invece è ben noto, essendo il direttore generale della Banca d’Italia e il presidente dell’i s t i tuto di vigilanza sulle assicurazioni. In pratica, si tratta del vice di Ignazio Visco, governatore della stabilità monetaria del Paese. Intervenendo a un convegno sull’industria delle polizze in tempo di pandemia e di guerra, il numero due di via Nazionale si è lasciato andare a una dissertazione sui prezzi dell’energia. E invece di sparare a zero sugli incrementi e sulla corsa dell’inflazione, come sarebbe stato legittimo aspettarci visto che da sempre i banchieri centrali vedono gli aumenti come il fumo negli occhi, Sig norini ha bocciato i sussidi per famiglie e imprese in difficoltà perché, ha spiegato, pesano sul futuro dei giovani. In teoria, la preoccupazione per le generazioni a venire si può perfino capire, in quanto nessun aiuto è gratis e i soldi che si spendono ora sono a debito, quindi prima o poi vanno restituiti. Ma è il resto del ragionamento a stupire, perché il vice Visco non si è limitato a dire che i sussidi sono un fardello, ma ha spiegato che i prezzi energetici «devono crescere per raggiungere i nostri obiettivi di lungo termine nella transizione climatica, obiettivi che l’attuale transizione rende ancora più vitali». All’inizio, quando il collega Martino Cervo mi ha segnalato l’intervento, ho pensato di avere capito male, dunque mi sono fatto rileggere la frase. Ma quando poi mi ha detto il resto ho compreso che non c’erano dubbi: Sig norini diceva che il prezzo del gas deve rimanere elevato, perché così famiglie e imprese ne consumano meno e si dirottano le risorse verso fonti energetiche ecocompatibili. Leggere per credere: «I relativi segnali di prezzo dovrebbero, in linea di massima, essere mantenuti, anche per bilanciare la domanda e l’offerta nelle attuali circostanze». So che il discorso è da banchiere centrale e dunque con tutti gli svolazzi e le involuzioni del caso, tuttavia le parole restano chiare. Invece di sollecitare la classe politica e imprenditoriale a fare qualche cosa, Signorini sta dicendo che non solo gli aiuti non vanno bene, perché costano e finiscono per far crescere il debito, ma che gli aumenti in fondo sono funzionali per indurre i consumatori a risparmiare, bilanciando domanda e offerta. Tradotto, tenendo alta la bolletta si scoraggiano famiglie e imprese dal riscaldare case e uffici oltre una certa temperatura e si bilancia il mercato. Mica male come nuova dottrina economica. E noi che pensavamo al governatore della Banca d’Italia come al supremo sovrano dell’i n fl azione. Noi che ritenevamo i rincari il male peggiore per la salute di un’economia. Ora, all’improvviso, mentre i prezzi crescono su base annua del 9 per cento, scopriamo che il carovita va bene anche se erode il potere d’acquisto, perché così facendo stabilizza il mercato e affretta la transizione ecologica. Vi chiedete che cosa c’entri il cambiamento climatico con i conti su cui dovrebbe vigilare Banca d’Italia? Me lo sono chiesto anche io e ne ho concluso che non c’entra niente e che l’occhio di via Nazionale dovrebbe essere puntato sul debito pubblico e sulla sua sostenibilità, sulle pensioni e sui debiti deteriorati delle banche che, nel passato, hanno portato al fallimento più di un istituto di credito. Ma a quanto pare Sig norini è una persona di animo sensibile, preoccupato del futuro del nostro ecosistema e un po’ meno in ambasce per il bilancio delle famiglie. Infatti, dopo aver bocciato la politica degli aiuti, ha spiegato che se necessario vanno concentrate «le limitate risorse di bilancio pubblico sulle famiglie più colpite», senza dimenticare però «gli investimenti nelle energie rinnovabili e nell’ef ficien za energetica». Mentre in altri Paesi, pur di non rimanere al freddo e al buio, si stanno riavviando le centrali a carbone e si mettono da parte i propositi ecologisti, Sig norini sprona il Paese a proseguire sulla strada della transizione ecologica anche a costo di tenere alti i prezzi del gas. Anzi, i rincari paiono far parte di una strategia per accelerare scelte che riducano l’uso di energia fossile a favore di quella verde. Per quanto ci riguarda, resta una sola speranza. Dato che dalle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi G io rg i a Meloni per il posto da ministro dell’Economia potrebbe pescare fra ex dirigenti di Banca d’Italia o ex direttori generali del Tesoro, ci auguriamo che tra i papabili non ci sia Sig norini. Non sarebbe un buon inizio.

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