STUPIDA RAZZA

mercoledì 12 ottobre 2022

Muore a 29 anni dopo due dosi Pfizer «Infarto causato da fattore esterno»

Un altro giovane morto per un attacco di cuore dovuto con tutta probabilità al vaccino anti Covid. Aveva 29 anni ed era perfettamente sano, anche alla luce di esami autoptici e genetici fatti eseguire dalla famiglia dopo la morte. Si chiamava Davide Marchesi ed è crollato a faccia terra sul pavimento del corridoio di casa, davanti ai genitori, la sera dell’11 novembre dell’anno scorso, a Medolla, in provincia di Modena. Il giovane aveva trascorso la serata insieme ad amici e aveva riaccompagnato a casa con la sua macchina la comitiva. Nessuno dei suoi amici ricorda che avesse lamentato alcun malessere durante la serata. Non appena rincasato, però, poggiate le chiavi e il portafoglio sul comò, Davide è caduto a terra, in arresto c a rd i ac o. «Aveva ancora il giubbotto addosso. Era circa mezzanotte. Lo abbiamo visto cadere a faccia in giù. Abbiamo chiamato i soccorsi che hanno fatto il possibile ma non c’è stato nulla da fare. Inutile pure il defibrillatore e il catetere con l’adrenalina. Il battito del cuore non è ripartito», racconta alla Ve rità sua madre, Sabrina, rimasta in silenzio fino a oggi, perché aspettava di conoscere l’esito degli esami genetici fatti svolgere sulla salma di suo figlio prima di esporsi e ipotizzare un qualsiasi nesso tra la tragedia e la vaccinazione. Infatti, dall’au - topsia svolta sul cadavere, era emerso che Davide fosse morto a causa di un’a r i tm i a maligna dalle ragioni sconosciute, ma secondo i medici della Asl probabilmente associata a una cardiomiopatia genetica, patologia che può essere asintomatica e che è la causa più comune delle morti improvvise che si verificano sotto i 35 anni. Davide, infatti, non aveva mai lamentato alcun disturbo correlato a patologie del cuore, né assumeva droghe, come accertato pure dagli esami tossicologici, e neppure prendeva farmaci. L’unico farmaco che aveva assunto il giovane di recente era stato appunto il siero anti-Covid di Pzifer. Prima dose il 6 agosto del 2021, seconda dose l’11 settembre dello stesso anno. «Mio figlio non era convinto di questo vaccino e infatti ho trovato un messaggio sul suo telefonino rivolto a un amico, in cui confidava a giugno del 2021 di non essere ancora convinto e di voler aspettare - racconta ancora la mamma di Davide - tuttavia, tutti i suoi amici si erano vaccinati e quando dopo due anni di lockdown c’è stata per lui la possibilità di andare in vacanza, ha deciso di farlo. Voleva andare a Ostia, dove una sua amica aveva una casa al mare e aveva invitato Davide e altri a trascorrere lì qualche giorno in compagnia. Sia lei che gli altri avevano fatto il vaccino e poi c’era la questione del green pass per salire sul treno. Insomma, Davide si è vaccinato. Dopo la prima dose ha avuto un forte mal di testa, così forte da non riuscire ad andare al lavoro. Faceva il commesso al supermercato Famila di San Felice, un paese vicino e in sei anni di lavoro non aveva mai preso un giorno di malattia perché appunto mio figlio stava bene. Anche dopo la seconda dose ha avuto un forte mal di testa che però dopo alcuni giorni è passato e tutti abbiamo pensato che fosse tutto a posto». Esattamente due mesi dopo la seconda dose, dunque, Davide è morto, senza ancora un perché, ma non è possibile che il cuore di un giovane perfettamente sano si fermi senza un perché ed è per questo che i genitori di Davide hanno voluto indagare a fondo. La famiglia ha fatto analizzare campioni di tessuto prelevati dalla salma alla professoressa Cristina Basso, professore ordinario di Anatomia patologica presso l’Università degli studi di Padova, nonché direttrice del reparto di Patologia cardiovascolare dell’Azienda ospedaliera della medesima città. Ebbene, dall’esame è emerso che Davide non aveva alcuna cardiomiopatia e dunque la sua morte è stata causata da un fattore esterno. L’unica anomalia riscontrata nell’esame è stato un lieve prolasso valvolare mitralico, ovvero, come si dice in gergo, un soffio al cuore che però è una patologia molto frequente nella popolazione (ne soffre in media il 6 per cento degli individui) e non è causa di morti improvvise, come ci conferma tra gli altri il noto cardiologo e professore Alessandro Capucci: «Non si muore di prolasso valvolare mitralico. Al limite si ha u n’extrasistole - conferma C a puc c i , che aggiunge: « Un’aritmia maligna in una persona giovane, quando vengono escluse forme congenite o cardiopatie genetiche, è necessariamente causata da un fattore esterno. Una malattia oppure sostanze tossiche, o farmaci». E il vaccino Pzifer è un farmaco, che ha tra i suoi effetti avversi più documentati la miocardite, che è una lesione del muscolo cardiaco che provoca aritmie e «può avere diverse evoluzioni - spiega Capucci - ovvero, nel caso in cui la miocardite sia stata provocata dal vaccino a mRNA, può essere sia direttamente legata all’effetto della Spike del vaccino, oppure può essere una reazione autoimmune dell’organismo e quindi può svilupparsi in maniera subdola, con conseguenze gravi anche a distanza di alcuni mesi dall’inoculazione». Un evento avverso, la miocardite, che colpisce soprattutto i vaccinati contro il Covid di sesso maschile e di giovane età. Vale la pena di ricordare che nel periodo in cui il virus ha manifestato di più la sua aggressività, cioè prima e seconda ondata, la letalità del Covid, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, aggiornati al 26 maggio del 2021, era pari allo 0,0 per le persone sotto i quarant’anni mentre in numeri assoluti, nella fascia di età tra 20 e 29 anni, su un totale all’epoca di 123.278 morti, in Italia si erano registrati soltanto 65 decessi per Covid, peraltro di persone già malate di altre pato l og ie. La famiglia di Davide March e s i ora si è rivolta a un medico legale, che svolgerà altri esami. «Prima ancora di pensare ad azioni legali - dice la mamma di Davide - noi vogliamo innanzitutto sapere perché nostro figlio è morto. Vogliamo sapere per avere pac e » . 



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