STUPIDA RAZZA

mercoledì 12 ottobre 2022

Sta per scoppiare la bomba sfratti E nei condomini è allarme morosità

 

Torna l’incubo delle morosità per affitti e condomini. La crisi energetica sta alzando la tensione sociale come dimostrano le recenti mobilitazioni di piazza al grido di «I don’t pay» ( io non pago) accompagnate dai falò delle bollette. Al momento nel mirino ci sono le utenze di gas e elettricità ma è facile prevedere che presto la protesta si allargherà ad altri settori da sempre esposti quando ci sono rincari che mettono sotto stress i portafogli. Le prossime voci di spesa a saltare saranno quelle degli affitti e dei condomini. Il locatario è generalmente di fascia reddituale medio bassa, la più esposta alle difficoltà attuali. Il rischio di avere un inquilino che non paga è quindi sempre più drammatico per i proprietari anch’essi schiacciati dai rincari energetici. Lo dimostra il costante aumento degli sfratti per morosità, l’85% del totale. Nel 2021, sulla scia della pandemia, ci sono state 38.163 sentenze di sfratto, come certificato dal Viminale, con un aumento di quasi il 20% rispetto all’anno precedente. Colpisce che la gran parte siano arrivate proprio perché l’inquilino aveva smesso di pagare. Il blocco delle esecuzioni è durato per oltre un anno, da marzo 2020 fino al 31 dicembre 2021. Ora torna l’i n c ub o. Se la tensione sociale dovesse salire potrebbe tornare d’at - tualità un freno ai provvedimenti giudiziari per chi non paga. Con l’aumento delle bollette molti inquilini preferiscono pagare luce e gas e lasciare indietro l’affitto. Chi non è in regola con le utenze infatti incorre nella sospensione del servizio da parte dei gestori energetici, ma chi smette di versare l’affitto ha a disposizione anche anni prima che la legge sugli sfratti faccia il suo lunghissimo percorso. La sentenza del giudice spesso arriva dopo mesi e talvolta anni se nella famiglia dell’inquilino ci sono disabili o anziani. Nel frattempo il proprietario, pur non incassando le mensilità, deve comunque affrontare le spese del condominio, dell’Imu e della tassa sui rifiuti a cui si aggiungono quelle per la causa di sfratto. Durante la pandemia, per evitare le morosità, talvolta le parti arrivarono a concordare una riduzione dell’affitto con sacrifici per entrambi anche se, favoriti dal blocco, sono proliferati i furbetti, persone che pur non essendo in una situazione di difficoltà economica hanno approfittato della situazione per non pagare. Sul Web, nelle chat di proprietari rimasti «scottati» dallo scorso blocco degli sfratti, il tam tam è già iniziato. «Già affittare casa è un rischio enorme, figuriamoci ora con le bollette e l’inflazione alle stelle, è come mettersi il cappio alla gola da soli», scrive un residente a Milano che si firma con un nome di fantasia. Un altro lamenta di essersi dovuto far carico di spese di condominio mai pagate dal locatario. «Confidiamo che il prossimo governo si muova sulla strada dei sostegni e degli incentivi, rifuggendo da misure demagogiche sugli affitti come nei governi Conte bis e Draghi», afferma il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. L’Anaci, l’Associazione degli amministratori di condominio, ha stimato che senza correttivi da parte del governo i costi saliranno del 300%. Inoltre, quando in un edificio le morosità sono elevate c’è il rischio dell’interruzione totale delle forniture. Può accadere, come spiega l’Anapi, altra associazione di amministratori di immobili, che a causa di due o tre persone che non pagano venga staccato il riscaldamento a tutto il condominio. Le morosità inoltre ostacolano un nuovo contratto di servizio. Non solo. All’Anaci è arrivata la segnalazione che alcuni gestori pretendono una integrazione delle garanzie fino a 30.000 euro per un condominio di 20 appartam e nt i . Numerosi amministratori, per far fronte alla crisi, hanno chiesto, dove è presente il riscaldamento centralizzato, il versamento di una rata di condominio supplementare. 

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