STUPIDA RAZZA

giovedì 20 ottobre 2022

Meta, la rivoluzione di Zuckerberg frana: fuga dal Metaverso

 

Un posto vuoto e triste, dove in pochi adorano tornare. È un giudizio che sa di sentenza, quello dei dipendenti di Meta, sul Metaverso. Lo si apprende da alcuni documenti interni all’azienda di Menlo Park, visionati dal Wall Street Journal. Documenti che per ora evidenziano quanto la scommessa di Mark Zuckerberg di puntare tutto sulla nuova dimensione sia da considerarsi in grande difficoltà. Ma facciamo un passo indietro. Era circa un anno fa quando il ceo e fondatore di Facebook annunciava un passaggio cruciale per il futuro della sua holding: la nascita di Meta. Per il colosso californiano, alle prese con le lunghe vicissitudini di Facebook legate ai dati degli utenti, sembrava un’operazione di grande rilancio. Una mossa strategica per ridare lustro a una società che comunque, a Wall Street, valeva oltre mille miliardi di dollari, appartenendo al prestigioso gruppo delle trillion dollars companies. E invece proprio da lì iniziarono i 12 mesi peggiori di sempre per Meta, che da allora ha bruciato oltre 700 miliardi di capitalizzazione, risultando la peggiore – per perdite – delle top tecnologiche. Colpa dell’«Orso» che si è abbattuto sui mercati, della crisi che ha colpito l'advertising online, di Apple che ha complicato il business degli annunci con l’App Tracking Transparency, ma anche del Metaverso. E lo dicono i numeri, che non lasciano scampo. Meta ha speso più di 15 miliardi di dollari per la sua attività “Metaverse Reality Labs”. Una cifra importantissima, stanziata con un obiettivo abbastanza preciso: raggiungere 500mila utenti attivi mensili entro la fine di quest'anno su Horizon Worlds, il mondo virtuale e interattivo in cui gli utenti - che appaiono come avatar - possono fare acquisti, socializzare e lavorare. Obiettivo ridimensionato qualche settimana fa, e portato a 280mila. Ma il conteggio attuale è ancora più nefasto, perché gli utenti attivi – secondo i documenti trapelati – sono meno di 200mila. Ma c’è di più: la maggior parte dei visitatori di Horizon generalmente non torna sulla app dopo il primo mese e la base di utenti è costantemente in calo dalla primavera scorsa. E forse è proprio questo il dato che preoccupa maggiormente Zuckerberg e i suoi. Benché il ceo abbia detto in più occasioni che l'approdo a un’esperienza nel Metaverso più coinvolgente richiederà anni, questi dati, molto probabilmente, non se li aspettava neanche lui. In tutto questo, Meta rimane un colosso del social networking. I prodotti di maggior successo della società californiana, Facebook, Instagram e WhatsApp, attirano insieme oltre 3,5 miliardi di utenti mensili medi, una cifra equivalente a quasi la metà della popolazione mondiale. E il confronto col Metaverso è impietoso, dato che Horizon sta attualmente raggiungendo meno della popolazione di una città come Modena. Secondo le statistiche interne, solo il 9% dei mondi costruiti dai creatori viene visitato da almeno 50 persone. La maggior parte non viene mai visitata. E anche la sala giochi di Questy, presente in uno spot andato in onda durante il SuperBowl all’inizio di quest’anno, è per lo più priva di utenti. «Questa continua ad essere una scommessa rischiosa da parte di Zuckerberg e del team perché, per ora, stanno scommettendo soldi sul futuro mentre continuano ad avere enormi venti contrari sul loro core business», ha detto Dan Ives, analista tecnologico di Wedbush Securities, a Business Insider. E il timore è proprio che la mossa di Zuckerberg di virare con forza sul Metaverso abbia accelerato eccessivamente in tempi. Altre aziende come Microsoft e Apple stanno investendo in tecnologie per la realtà virtuale o aumentata. Ma la strada da fare sembra ancora lunga. E la sovraesposizione di Meta per ora preoccupa gli investitori. Anche perché sul business dei social network – modello che fino a oggi ha fatto di Meta un colosso - si è abbattuto con una certa violenza TikTok, che sta cannibalizzando i competitor con ritmi di crescita che sembrano difficilmente arginabili. A tutto questo va aggiunto il progetto di Elon Musk, che con Twitter ha in mente di creare l’app “X”, che servirà «per ogni cosa». Si cercano nuovi equilibri.

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