STUPIDA RAZZA

martedì 18 ottobre 2022

La Cina pensa alle riserve e blocca la vendita di Gnl a Paesi stranieri

 

n Pechino ha chiesto ai suoi importatori di proprietà statale di interrompere la rivendita di gas naturale liquefatto (Gnl) agli acquirenti stranieri per garantire la propria fornitura in vista dell’inverno. Lo ha rivelato ieri l’agenzia Bloo mb e rg , spiegando che la richiesta arriva dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina che ha incaricato PetroChina, Sinopec e Cnooc di utilizzare le spedizioni di Gnl esclusivamente per l’ap p rov v i g ionamento interno. In vista della stagione più fredda, gli importatori cinesi di Gnl stanno provando a stare fuori dal mercato spot per evitare di competere con l’Eu ropa colpita dalla crisi delle forniture. Le autorità cinesi hanno inoltre affermato che il Paese aumenterà notevolmente la capacità di approvvigionamento energetico interno e la sua capacità di riserva per le principali materie prime, ribadendo una politica volta a garantire forniture e stabilizzare i prezzi delle materie prime. L’anno scorso la Cina ha superato il Giappone diventando il più grande importatore mondiale di Gnl, con un aumento degli acquisti sul mercato “a p ro nt i”. Durante il suo discorso al calcio d’inizio del Congresso del Partito Comunista, il presidente Xi J i n pi n g ha fatto un accenno alla sicurezza energetica, osservando che il Paese dovrebbe muoversi verso la transizione energetica, ma con cautela, per evitare rischi dal lato dell’o f fe rta . LE RISERVE CINESI Il Dragone ha inoltre contratti di grande valore con uno dei maggiori esportatori di Gnl al mondo, gli Stati Uniti, vendendone parte all’Eu - ropa. Attualmente, lo storage sul blocco è a circa il 90% della capacità. Da inizio anno il gas scambiato ad Amsterdam (Ttf) - che funge da benchmark per il mercato europeo - è già salito del 116%, spinto principalmente dalla guerra in Ucraina, che ha aggravato la crisi energetica nel blocco. L’ultima mossa di Pechino avrà sicuramente un impatto anche sull’Italia. Ieri su Twitter Gianclaudio Torlizzi, fondatore della società di consulenza sulle materie prime T-Commodity ha giustamente sottolineato quel «senso di falsa sicurezza sul fronte approvvigionamento gas ostentato ingiustificatamente dal governo e alimentato dall’assenza sul mercato dei buyer asiatici che però nel 2023 saranno molto più attivi e contro i quali dovremo entrare in concorrenza » . NIENTE DATI SUL PIL Nel frattempo, con il Congresso del Partito in pieno svolgimento, la Cina ha deciso all’ultimo momento di rimandare la pubblicazione dei dati sul Pil del terzo trimestre, prevista domani. I numeri del Pil, così come altri importanti indicatori economici, tra cui le vendite al dettaglio, le vendite di immobili e gli investimenti fissi, inizialmente previsti per oggi, sono stati contrassegnati come «rinviati» sul sito web dell’Ufficio nazionale di statistica cinese, che non ha spiegato la ragione del rinvio, né ha precisato quando i dati verranno pubblicati. Venerdì scorso anche la General Administration of Customs cinese ha deciso di non pubblicare i dati commerciali mensili come previsto. L’andamento dell’economia nei mesi di marzo, aprile e luglio è stato appesantito da «fattori superiori alle aspettative», tra cui l’a mbiente esterno, le epidemie di Covid e le condizioni meteorologiche estreme, ha intanto dichiarato Zhao Chenxin, vice capo della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, a margine del Congresso.

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