Minaccioso all’esterno. Vittima, ma solidamente alla guida, all’interno. Vladimir Putin ha usato il suo discorso annuale al think tank Valdai di Mosca, uno dei grandi strumenti della sua macchina propagandistica, per consolidare il consenso nel paese. Al termine del meeting dedicato al «Mondo post-egemonico. Giustizia e sicurezza per tutti», ha soprattutto voluto disegnare una Russia né isolata né abbattuta. Mosca ha molti amici nel mondo, ha detto, e non deve imporre niente a nessuno. Xi Jinping, il presidente cinese, è un «amico», e i rapporti commerciali con la Cina sono in crescita, mentre Erdogan, che pure non è un «partner facile» è «un leader molto forte» e un «partner coerente e affidabile» che «non si fa guidare dagli interessi dei Paesi terzi». Forte anche economicamente - la Russia ha superato «il picco» delle difficoltà economiche legate a sanzioni introdotte per «affossare l’economia russa» - Mosca è pronta a «risolvere qualsiasi questione» attraverso il dialogo con gli Stati Uniti»: «Nel dicembre dell’anno scorso - ha detto - abbiamo proposto agli Usa di continuare il dialogo sulla stabilità strategica. Non ci hanno risposto». È sull’Occidente - secondo Putin - che ricadono tutte le responsabilità. «Ha compiuto diversi passi verso l’escalation», ha affermato: «Stanno alimentando la guerra in Ucraina, organizzando politici a Taiwan, destabilizzando i mercati mondiali dell’energia e degli alimentari». «Il dominio del mondo - ha aggiunto - è precisamente quello che l’Occidente ha deciso di mettere in gioco in questa gara, ma questa gara è pericolosa, sporca e sanguinosa». Mosca avrebbe voluto essere amica degli Stati Uniti e della Nato, ma l’Occidente aveva un obiettivo diverso: indebolire la Russia. Putin ha anche negato di aver minacciato l’uso proattivo di armi nucleari - laddove l’uso di atomiche tattiche, ossia per bloccare l’avanzata ucraina era stato apertamente evocato per difendere i territori annessi - perché la dottrina militare ne autorizza solo un uso difensivo. Sarebbe stato invece l’Occidente a fare «minacce atomiche». L’ex premier britannica Liz Truss, in particolare, si è comportata come una «pazza». Gli Stati Uniti hanno ieri escluso un incontro con Putin al G20, mentre l’atteso documento sulla strategia di difesa nazionale del Pentagono, riconoscendo la minaccia nucleari di due grandi potenze, ha rinunciato a escludere l’uso di armi atomiche per difendersi da minacce strategiche anche non nucleari verso il territorio nazionale, le forze armate all’estero e gli alleati.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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