La ricetta di Claudio Des ca l z i , amministratore delegato dell’Eni, guarda al futuro, oltre l’emergenza di un inverno che andrà superato. Il ragionamento, più strutturato, arriva in occasione dell’intervento di ieri a Bergamo all'evento annuale di Cultura Italiae. Descalzi spiega che mentre tutti guardano all'inverno che sta arrivando, quello «più duro sarà quello del 2023/24» se l'Italia non potenzierà le sue infrastrutture. Il nodo riguarda le capacità di stoccaggio e i rigassificatori, cruciali, secondo l’ad di Eni, per un Paese che non è una produttrice di metano. «Non abbiamo una produzione nazionale, abbiamo un terzo dei rigassificatori che ci servono e dobbiamo aumentare la capacità di stocc a g g io » . L'energia, ha continuato Descalzi, «deve essere sovrabbondante», ed è questa la sfida secondo l'ad di Eni per cui l’Italia deve prepararsi. «In questi anni abbiamo dato per scontato di avere energia ma il nostro sistema non è sovrabbondante sia sulle materie prime che per le infrastrutture». Per questo il discorso sull'energia «non può essere solo la risorsa, il gas; la sicurezza del sistema energetico è basata sul gas, i rigassificatori e lo stoccaggio - ribadisce Descalzi - Sul gas ci abbiamo lavorato e lo abbiamo portato da fuori; dobbiamo avere il rigassificatore al massimo per fine maggio per poter riempire gli stoccaggi, 5 milioni non sono sufficienti ma è almeno qualcosa, dobbiamo anche aumentare gli stoccaggi e in Italia abbiamo la possibilità di f a rl o » . Su quest’ultimo aspetto, gli stoccaggi, Descalzi ha sottolineato la partenza già arrivata per alcuni progetti, ma che la competenza è di Snam: «Io - ha ribadito - dico solo quello che mi servirebbe: avere più stoccaggi. Se invece di averne 16miliardi ne avessimo 24 o 25 miliardi durante l'inverno potremmo trovare anche punte di 200 milioni di metri cubi al giorno». Quando l’Italia avrà i tre elementi (più gas dall’e s tero, rigassificatori e stoccaggi) potrà «continuare la nostra trasformazione (green, ndr) verso una nuova forma di energia riuscendo però a vivere anche il presente».
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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