STUPIDA RAZZA

giovedì 20 ottobre 2022

Un miliardo e mezzo al mese a Kiev L’Ue vuole «stipendiare» Zelensky



L’Ucraina si appresta a ricevere una pioggia di soldi dall’Unione europea, senza però farne parte. Stando a quanto si apprende da fonti diplomatiche, la Commissione europea, come forma di supporto finanziario strutturale a Kiev, sarebbe intenzionata a destinare 1,5 miliardi al mese al Paese in guerra contro la Russia. Al momento non ci sarebbe nulla di deciso, ma i fondi destinati a Kiev verrebbero finanziati con l’emissione di obbligazioni comuni europ e e. L’obiettivo da parte dei leader europei sarebbe quello di sbloccare i fondi già nei prossimi giorni durante una riunione del Consiglio europeo. L’idea di Bruxelles rappresenterebbe un grande regalo per Kiev e sarebbe di certo un passo impegnativo a livello politico per l’Ue. D’a l tro n d e, nel 2020 il Pil dell’Ucraina era di 155,6 miliardi di dollari, il che significa (con il cambio euro dollaro che oscilla intorno alla parità) che lo stanziamento Ue fornirebbe ogni mese una cifra vicina all’1% del Pil dell’intero Paese dell’ex Ur s s . In un anno, per intenderci, l’Ue fornirebbe a Kiev il 12% d e l l’intero prodotto interno lordo del Paese, non esattamente una bazzecola. Il problema è che non sarebbero gli unici soldi che da Bruxelles finirebbero a Kiev. La Commissione europea ieri ha annunciato un nuovo programma di rifugi di emergenza e strutture per l’inverno in favore dell’Ucraina. In pratica, la Commissione fornirà 175 milioni di euro in assistenza umanitaria per sostenere i più bisognosi in Ucraina e Moldova. Altri 175 milioni, inoltre, verranno spesi per istruzione, cibo e acqua per le persone in difficoltà. «Mentre la Russia sta intensificando ulteriormente i suoi brutali attacchi contro l’Ucraina, mirando in particolare alle infrastrutture civili e agli edifici residenziali, io sono qui a Kiev a ribadire che l’Ue è impegnata come sempre nel suo sostegno all’Ucrai - na. È probabile che il prossimo inverno comporterà grandi sfide per il Paese e dobbiamo essere preparati», ha detto il commissario per la Gestione delle emergenze, Janez Le - n a rc ic . «Attraverso la nostra riserva rescEU, rifugi temporanei saranno immediatamente dispiegati in tre diverse regioni dell’Ucraina: Rivne, Bucha e Kharkiv. Inoltre, l’Ue sta aumentando i suoi finanziamenti per gli aiuti umanitari con ulteriori 175 milioni di euro per fornire istruzione, cibo, accesso all’acqua e protezione dal freddo inverno per i più vulnerabili. Stiamo anche lavorando insieme per la preparazione del percorso per l’adesione dell’Ucraina al meccanismo di protezione civile dell’Ue», ha aggiunto. È chiaro che il supporto a persone bisognose sia corretto, il problema in questo caso è che l’Ue ha deciso di stanziare moltissimi soldi per un Paese che non è parte dell’Ue e che di certo non è l’unico Stato vittima di un conflitto. Viene, dunque, da chiedersi perché lo stesso interesse non riguardi Paesi come l’Af - ghanistan, il Sudan, il Libano, la Nigeria o lo Yemen. E tanti altri mancano all’ap p e l l o. Di certo, i politici italiani iniziano a dubitare della reale efficacia delle sanzioni verso la Russia. Ieri, la vice portavoce capo della Commissione europea, Dana S pi n a nt , ha risposto a Bruxelles ad alcuni politici italiani che mettevano in dubbio l’utilità delle sanzioni verso Mosca. Ci sono molti studi e molti dati che dimostrano che le sanzioni decise dall’Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina «funzionano nel breve termine e anche nel lungo termine, minando la capacità dell’economia russa», ha detto S pi n a nt durante il briefing con la stampa.

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