STUPIDA RAZZA

giovedì 6 ottobre 2022

GAS, CINGOLANI NON HA UN PIANO I GESTORI SÌ: STACCARE LA LUCE

 

Si va verso un inverno difficile. Il piano emergenza di Cingolani è lacunoso e i gestori di energia non danno più tempo ai morosi. Con la crisi energetica, le società che distribuiscono gas ed elettricità ai consumatori hanno iniziato a tagliare forzatamente e più velocemente di un tempo i contratti agli utenti morosi o insolventi. Secondo i dati che Federconsumatori ha elaborato per La Verità, tra marzo 2021 e marzo 2022 i distacchi forzati sono aumentati del 37,8%. Pochi mesi dopo, tra maggio 2021 e lo stesso mese del 2022, le cessioni forzate delle utenze erano in aumento del 42,6%. Detto in parole povere, si è passati da un momento in cui le cosiddette utilities facevano a gara per «rubarsi» i clienti a un periodo, quello attuale, in cui la competizione riguarda chi fa prima a tagliare i «rami secchi». Del resto, anche se ufficialmente non si può definire una vera e propria lista nera, il Corrispettivo di morosità, il Cmor, ne fa a tutti gli effetti le veci. Di cosa si tratta? È l’onere che viene addebitato in bolletta dal nuovo fornitore quando si hanno morosità pregresse con l’azienda energetica precedente. In pratica, il debito contratto con una società fornitrice di servizi energetici viene trasferito nella bolletta emessa dal nuovo fornitore fino a quando non viene estinto. In parole povere, il Cmor è quella voce che permette a tutte le aziende del settore di sapere in anticipo se l’utente è moroso. Il problema è che questo sistema era stato pensato per evitare il cosiddetto fenomeno del «turismo energetico», quello per cui gli utenti più furbi chiudevano un contratto con debiti in essere nella speranza di non doverli pagare. Oggi, però, con il prezzo del gas e dell’elettricità che è aumentato di oltre dieci volte, le persone che non riescono a pagare non sono solo quelle disoneste, ma in larga parte quelle messe in difficoltà da bollette più grandi delle loro tasche. Utenti che, poiché non hanno pagato una bolletta (non per forza l’ultima in ordine cronologico, ma anche una più vecchia), si trovano il contratto chiuso o non rinnovato. D’altronde, le società energetiche non sono obbligate ad accettare tutti i clienti che si presentano davanti alla loro porta. Così, una volta giunte a conoscenza del fatto che un utente è moroso, hanno facoltà di non rinnovargli l’ute n za o di non registrarne una nuova. Il motivo è semplice: tenere una utenza aperta oggi senza che ne derivino pagamenti è molto più costoso di prima. Ecco spiegato perché di questi tempi fioccano ben oltre la media le cessioni dei contratti di luce e gas da parte delle società energetiche. Come spiega Federconsumatori, purtroppo, la situazione è destinata a peggiorare ancora perché le bollette esorbitanti aumenteranno ancora di prezzo e si aggiungeranno ad altre altrettanto «pesanti». Così sono tanti quelli che si rivolgono a Federconsumatori per trovare una soluzione alle loro difficoltà. C’è ad esempio il caso della signora di 70 anni che non poteva permettersi il pagamento delle fatture gas ed energia elettrica a causa di una situazione economica complessa a cui hanno disattivato il contatore. C’è la famiglia di tre persone con un reddito Isee di poco superiore agli 8.000 euro che ha subito un distacco perché insolvente. C’è anche l’anziano signore di 78 anni che ha dovuto aiutare il figlio che ha perso il lavoro nei mesi scorsi e che per questo non ha potuto pagare il gas, che gli è stato stacc ato. A pagare il prezzo di questa crisi energetica, va detto, sono però in larga parte gli anziani, persone in pensione che spesso non riescono a far fronte a bollette troppo salate. «Noi chiediamo che, come avvenuto nella pandemia, il governo si attivi per bloccare i distacchi», spiega alla Ve rità , Fabrizio Ghidini del Dipartimento energia Federconsumatori nazionale. Il problema è infatti anche che oggi, dopo la crisi pandemica, le società energetiche sono tornate ad avere la possibilità di chiudere i contratti per chi è insolvente. «La nostra richiesta è che il governo metta un blocco ai distacchi forzati almeno per l’inverno o che aiuti a diluire il più possibile le rateizzazioni. La situazione oggi è ancora più complicata che nei momenti più duri della pandemia», spiega. Il rischio, in effetti, è che sempre più persone finiscano senza un contratto di luce e gas perché, a seguito di distacchi per morosità (anche pregressa) nessuno voglia riattivare loro nuove utenze. Oltre alla voce in bollette Cmor, che indica la morosità di un utente (utile in caso di nuovo contratto), ci sono anche società energetiche che stilano liste nere dei propri clienti ritenuti a rischio di morosità (magari perché hanno pagato in lieve ritardo. Siamo, insomma, davanti all’ennesimo gatto che si morde la coda. I costi delle bollette sono alle stelle, molti utenti non riescono a farvi fronte e le società che distribuiscono luce e gas hanno iniziato una campagna di chiusure senza p re c e d e nt i . Il problema è che questo riduce la clientela e mette ancora più in difficoltà le società in questione. Senza considerare che, così facendo, molti italiani nel giro di un mese circa finiranno senza servizi primari come il riscaldamento.

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