STUPIDA RAZZA

venerdì 28 ottobre 2022

La dichiarazione di guerra dell’Ue a salumi, formaggi e vini italiani

 

Come anticipato da La Verità , Ur sula Von der Leyen è andata a raccontarla prima ai suoi amici Bill & M el i n d a G ate s e poi l’ha consegnata nelle mani degli Stati membri dell’Unione: è la dichiarazione di guerra contro gran parte delle Dop e Igp italiane. Oggi a Bruxelles si discute il «programma di lavoro» per la promozione dei prodotti agroalimentari nell’a nn o che verrà e la Von der Leyen propone in accordo con il suo piano sanitario di escludere da qualsiasi contributo carne, salumi, formaggi e vin o. È solo il primo passo; quello successivo sarà d’ i m p o r re un inasprimento fiscale su questi prodotti per poi arrivare all’etichettatura dissuasiva come quella delle sigarette dichiarando questi prodotti cancerogeni. La presidente della Commissione europea lo ha ben spiegato alla Bill & Melinda foundation allorché ha affermato che l’attività dell’Ecdc (l’e nte europeo di prevenzione delle patologie) si sarebbe concentrata sulle malattie metaboliche, sul cancro e avrebbe promosso un’a l i m e nta z io n e sana e sostenibile. Che poi al posto di Prosciutto, Parmigiano, Brunello di Montalcino si voglia servire in tavola la carne artificiale di cui Bill Gates è il primo produttore, il latte sintetico di cui Olanda e Danimarca sono i primi produttori per la gioia di Fra n s T im m er m an s , il vicepresidente olandese della Commissione europeo nemico giurato dell’agricoltura tradizionale, gli insetti importati dalla Germania al pari della carne di alligatore che arriva dal Nilo via Francia o dei beveroni chimici delle multinazionali amiche della Commissione, è solo un effetto collaterale. A chi si domanda a cosa serva la sovranità alimentare, Ursula Von der Leyen, prima con il Farm to Fork (la declinazione agricola del Green deal, il progetto dell’Europa Verde che ha fatto esplodere le bollette di luce e gas) e ora col programma di lavoro, dà una risposta convincente. A febbraio era stato raggiunto un accordo che diceva che non ci sarebbe stata nessuna penalizzazione di questi prodotti oggi nella lista nera. Ma tutto cambia! I consorzi Dop e Igp sono molto preoccupati; il presidente di Origin Italia che li riunisce, Cesare Baldrighi, ha inviato una nota allarmata al neoministro d el l’Agricoltura e della sovranità alimentare, Fra n c e - sco Lollobrigida, in cui evidenzia: «Le chiediamo di votare contro la proposta della Commissione del programma di promozione annuale nella riunione di oggi 28 ottobre per scongiurare l’ennesima penalizzazione di alcune filiere fondamentali come quelle dei posciutti e dei salumi Dop Igp, nonché per il settore dei vini, che proprio attraverso i programmi di promozione e riuscito a ritagliarsi uno spazio importante sui mercati internazionali». Per l’Italia, solo per il 2023, è un taglio di 36 milioni di fondi solo per la promozione di prodotti che fatturano circa 46 miliardi (14 vino, 17 formaggi, 8 salumi, 6,5 carni rosse) di cui la metà all’ex p o rt . Oggi a Bruxelles L ol l o b r i - g id a deve convincere almeno Spagna e Francia - che sono titubanti - a stare dalla nostra parte perché la decisione sarà a presa a maggioranza qualificata. Peraltro questo primo «scontro» non è che l’anticipazione di quello che ci sarà sul Nutriscore, la famigerata etichetta a semaforo. Doveva essere adottata entro la fine dell’a n n o, ma la resistenza dell’Ita lia ha prodotto uno slittamento almeno fino a marzo. A favore del Nutriscore sono Francia, Belgio, Germania e Lussemburgo. La Spagna è incerta e così l’Olanda. La verità è che si è scoperto che l’algoritmo alla base del Nutiscore è sbagliato e l’Unione europea con il rinvio vuole dare tempo per le correzioni. Resta però il tema di fondo: l’Ue vuole condizionare le scelte dei consumatori in danno dei prodotti italiani. La salute non c’e ntra nulla. Quello che conta sono le quote di mercato italiane che fanno gola a multinazionali e Paesi concorrenti.

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