STUPIDA RAZZA

mercoledì 5 ottobre 2022

DOPO IL COVID, IL LOCKDOWN DEL GAS

 

Per capire quello che ci aspetta è sufficiente dare uno sguardo a una fotografia che alcuni giornali hanno pubblicato ieri, a corredo di una cena riservata tra il presidente francese e quello tedesco. Nell’immagine si vede il cancelliere Olaf Scholz che se la ride, dopo aver staccato un assegno da 200 miliardi a favore dell’industria teutonica, e di fianco un contento Emmanuel Macron, che indossa un maglione a collo alto sotto la giacca. Niente cravatta, ma un più sportivo «dolcevita» è il messaggio inviato ai cittadini europei per esortarli alla «sobrietà energetica». No, non sto scherzando: secondo Re pubb lica l’abbi - gliamento del capo dell’Eliseo serviva proprio a questo, a mostrare il volto «caldo ed elegante della crisi». Del resto, qualche giorno fa è stato lo stesso ministro francese dell’Economia Bruno Le M a i re a inaugurare il nuovo corso, dicendo ai giornalisti che non lo avrebbero più visto con la cravatta, ma solo con una maglia a collo alto: «Penso che ci consentirà di risparmiare energia, dando prova di sobrietà», ha commentato l’uomo che tira i cordoni della borsa per conto di M ac ro n . Dunque, se questa è la strategia per affrontare il caro bollette e la riduzione delle forniture di gas a causa della guerra in Ucraina, si capisce tutto il resto, ovvero anche l’inconcludente dibattito intorno al tetto per fermare gli aumenti. In Europa, quelli che contano, vale a dire la solita coppia composta da Monsieur le president e il Bundeskanzler di turno, non credono al price cap e per questo preferiscono mettersi la maglia di lana e se occorre anche il piumino, come ha fatto E l i s a b eth B o r n e. O meglio: desiderano farli indossare agli altri, in particolare a noi, che in questo momento (ma forse sarebbe meglio dire da sempre) in Europa siamo il vaso di coccio fra i vasi di ferro. Dai tempi delle risatine fra Nicolas Sarkozy e An gel a M e rkel niente è cambiato. Adesso invocano la sobrietà energetica, dopo aver sollecitato quella finanziaria su Italia e Paesi del Mediterraneo, ma il discorso è sempre lo stesso: a Bruxelles decidono e altrove non solo si adeguano, ma spesso pagano il conto delle decisioni prese a Parigi e Berlino. In questa faccenda del costo dell’energia le cose stanno andando proprio così. La Francia si è messa al riparo e ora che i fiumi non sono più in secca e le centrali nucleari possono ripartire, M ac ro n è un po’ meno preoccupato di prima, mentre la Germania, con aiuti per 200 miliardi, garantirà a imprese e famiglie non solo di passare un inverno tranquillo, ma anche di far guadagnare all’i n du s tr i a tedesca qualche punto di vantaggio. Potendo mantenere bassi i prezzi dell’energia per l’utente, la Germania tutela i propri cittadini, ma mette in croce quelli di Paesi come il nostro, i quali non solo si troveranno quest’inverno a saldare maxi-bollette più pesanti di quelle ricevute a settembre, ma dovranno anche subire la concorrenza delle imprese teutoniche libere dai costi. Per questo il presidente francese invita l’Europa (degli altri) a mettere il maglione. Con lo stop totale o quasi del flusso di gas russo, la riduzione delle esportazioni da parte di Oslo (che già ha guadagnato abbastanza e ora preferisce riscaldare case e imprese norvegesi) e l’instabilità politica di alcuni Paesi del Nord Africa (leggasi Algeria ed Egitto) si rischia di rimanere a secco. Anzi: al freddo. Altro che abbassare di un grado la temperatura per difendere la libertà dell’Ucraina, come ebbe a dire mesi fa Mario Draghi. Se la strategia per combattere la crisi energetica è ridotta all’invito a indossare la maglia pesante, il focolare domestico si trasformerà in una ghiacciaia e agli italiani rimarrà solo la libertà di battere i denti. Fino a ieri qualcuno pensava che nel peggiore dei casi avrebbe combattuto il gelo con la stufetta elettrica. Ma da quello che si intuisce non c’è alcuna scappatoia al lockdown energetico a cui le scelte dell’Europa ci stanno condannando. Grazie ai contatori intelligenti, le società energetiche potranno, per necessità o perché lo ordina il governo, abbassare la potenza erogata, limitando dunque i consumi. Quindi, anche chi, per sfuggire al freddo, pensa di rifarsi con le pompe di calore è sistemato. Da un lato le aziende erogatrici di gas potrebbero ridurre le forniture, limitando le ore di riscaldamento. Da ll ’altro, quelle che dispensano energia elettrica potrebbero spegnere la luce a comando o quanto meno limitare i consumi. Così la sobrietà energetica, quella che piace a M ac ro n , sarebbe assicurata, insieme con i caldi ed eleganti maglioni. E per portarsi avanti, qualche società del settore ha già iniziato con i distacchi nei condomini in ritardo con i pagamenti. Chissà se alla fine, anche per le famiglie lasciate al buio ci sarà un don Bolletta che salderà il conto oppure se il miracolo vaticano sarà riservato solo a chi occupa le case. Come dice Roberto D’A go s ti n o: ah, saperl o…

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