«C’è problema di organizzazione del servizio sanitario, manca un monitoraggio sull’assunzione corretta dei farmaci. Sicuramente con l’aumentare dell’età cresce il numero dei prodotti terapeutici assunti, con un picco intorno agli 80 anni. Per aiutare l’a n z i ano ad un corretto utilizzo dei farmaci servirebbe un badante di qualità. Purtroppo, in base a una ricerca svolta nel nord Europa, su 25 badanti solo 10 assolvono un ruolo attivo. Chi assiste in casa un anziano dovrebbe avere una qualifica professionale specifica». Lo scenario è delineato da Raffaele Antonelli Incalzi, geriatra di fama e past president della Società italiana di Geriatria. Il fenomeno dell’abuso dei farmaci, dice, «è da ricollegarsi al progressivo invecchiamento della popolazione. Il 75% degli over 60 e la totalità degli ultraottantenni nel nostro Paese, infatti, soffre di almeno due patologie c ro n ic h e » . Quale risposta dare a questo fenomeno in crescit a? «La soluzione, in alcuni specifici casi, è la deprescrizione, ossia prescrivere meglio per prescrivere meno. Inoltre, una revisione annuale delle cure per gli anziani potrebbe diminuire almeno del 20% il rischio di eventi avversi collegati all’abuso di farmaci. Il monitoraggio periodico dovrebbe far emergere quelle situazioni di farmaci che si trascinano in difetto di assunzione. Il medico inoltre dovrebbe valutare l’e f f ic acia dell’assunzione di un p ro d otto » . In che modo va valutata l’efficacia di una medicina? Non c’è già l’i n d ica z ion e? «Tanti farmaci sono in commercio in quanto hanno superato i t rial su un campione di popolazione che non è rappresentativa di quella geriatrica che poi assumerà il prodotto. Per questo è necessario un monitoraggio sull’e f f icacia, per capire se l’i m patto sulla popolazione che assumerà quella pillola. Il monitoraggio spetta ai medici prescrittori. C’è un modulo per segnalare all’Aifa eventuali reazioni avverse. Inoltre bisogna porsi obiettivi ragionevoli non pretendere di tagliare traguardi straordinari». Che vuol dire porsi obiettivi ragionevoli in una te ra pi a?«Spesso il meglio è nemico del bene. Per un paziente diabetico con disabilità, ad esempio, l’obiettivo della glicemia dovrebbe essere ra g io n evo l e » . Quanto è diffuso il «fai da te»? «Purtroppo è un fenomeno in crescita, forse indotto dalla diffusione di siti sulla salute sul web che creano l’illusione di poter fare a meno del medico. La revisione periodica della terapia è un mezzo per evitare questo rischio». Quali sono i pericoli in cui incorre un anziano? «In età avanzata subentra una sorta di pigrizia e l’attitudine abitudinaria riguarda anche il rapporto con i farmaci. Un atteggiamento tipico d el l’invecchiamento è il perseverare che si esprime anche nella terapia farmacologica. Esistono criteri per limitare i rischi da prescrizione farmacologia ma non c’è un’adeguata diffusione di questi strumenti nella classe medica. È essenzialmente un problema di organizzazione del servizio sanitario». Quanto ha influito la pandemia nell’abuso dei fa r m ac i ? «Le restrizioni hanno reso più difficile per gli anziani le regolari visite ambulatoriali e tanti controlli periodici sono saltati. Si è cercato di supplire con la telemedicina ma questa può sostituire solo in parte il rapporto in presenza tra medico e pazient e. Lo strumento digitale crea comunque una barriera. In presenza è più facile che emerga se è stata rispettata la regolare attenzione a una terapia. Per i malati è diventato faticoso fare i controlli».
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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