Perfino l’i mmunologo Abrignani del Cts ha capito che «probabilmente conteggiamo male i morti per Covid» e «non il dato dei positivi non ha senso». Troppi entrano in ospedale per curare un’altra patologia e finiscono nel calderone per un tampone casuale. Ma su questi dati s’ad otta n o re s tr i z io n i . Qualche volta le virostar se ne escono con dichiarazioni avvedute. «Non ha senso dare il numero dei positivi, la stragrande maggioranza dei quali asintomatici o con lievi patologie. Bisognerebbe aggiornare solo il numero dei ricoveri. Probabilmente classifichiamo come morti da Covid anche i positivi stroncati da altre patologie», dichiarava ieri un’intervista l’i m mu n o - logo Sergio Abrignani, componente del Cts. La Verità lo sta ripetendo da mesi, basta con il conteggio cumulativo dei pazienti in ospedale e dei decessi, classificati indifferentemente Covid, che non tiene conto delle patologie di cui soffrivano i pazienti al momento dell’entrata in reparto o della sopraggiunta m o rte. Secondo il rapporto dell’Istituto superiore della sanità, con dati al 5 gennaio, l’incremento del numero delle persone ricoverate nelle aree mediche è del 33%, e del 26% nelle terapie intensive. Uno scenario che «rende necessario invertire rapidamente la tendenza per evitare condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati». Ma il tasso di ricoverati in terapia intensiva tra i non vaccinati (38,5) e di mortalità (34) per 100.000 abitanti, che il bollettino riporta tra il 12 novembre e il 12 dicembre 2021, a quali pazienti si riferisce in realtà? Le 23,2 persone non vaccinate su 100.000 che vanno in terapia intensiva, citate ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza, di che cos’altro soffrono? Erano forse come il malato oncologico finito sotto i ferri, aperto ma subito richiuso perché con metastasi non operabili, e che è stato classificato «caso Covid» secondo quanto ci ha confidato un noto chirurgo? Se non cambiano le modalità di calcolo, continueremo ad avere dati falsati sulla ospedalizzazione e sulla mortalità per il coronavirus. Sono gli stessi esperti, interpellati più volte al giorno su varianti Delta, Omicron e ora Deltacron, ad ammettere che bisogna dare numeri veri, scorporati dal bollettino con cui da due anni ci te r ro r i z za n o. Certo, affermazioni rilasciate a denti stretti, sovrastate dalle abituali concioni sui vaccini, ma che sono segnali da cogliere per tornare alla normalità. Già prima di Natale lo sosteneva anche l’infettivologo Matteo Bassetti : «In questo momento oltre il 70% dei pazienti ricoverati al San Martino hanno un problema che non è legato al Covid. Cioè, vengono in ospedale per un’altra ragione e incidentalmente vengono trovati positivi al tampone. Ci può essere quello che arriva perché si è fratturato il femore, il nefropatico, il cardiopatico, qualsiasi tipo di altri malati. Spero che il Cts tenga conto di questi dati, con i vaccini il carico assistenziale oggi è molto diverso», affermava il professore che auspicava un diverso «criterio per la colorazione delle regioni». Cosa che ancora non viene fatta, basta il tampone positivo all’ingresso in ospedale per cancellare ogni altra malattia e far passare tutti come nuovi casi Covid, da elencare nell’inutile bollettino giornaliero e per alterare gli indicatori regionali, utilizzati dalla cabina di regia quando decide il cambio di fascia di una regione con relative restrizioni. Sempre ieri Massimo A nto n el l i , direttore rianimazione e terapia intensiva del policlinico Gemelli di Roma, spiegava al Fatto Quotidiano che i pazienti non vaccinati del suo reparto hanno dai 30 agli 80 anni e «tutti con fattori di rischio che abbiamo visto nella prima ondata come diabete, ipertensione, obesità. Alcuni hanno patologie che li rendono più fragili». Perché vengono conteggiati indifferentemente Covid? Così come «i vaccinati arrivati alla seconda dose», che sempre secondo il professore «hanno polipatologie, situazione di immunodepressione, quindi soggetti fragili. Alcuni di questi anche anziani». Se muoiono, un colpo di spugna cancella la loro storia clinica e finiscono solo vittime del maledetto virus cines e. Non c’è modo di vederci chiaro in quanto riferisce il ministero della Salute da inizio pandemia. Eppure interventi autorevoli fanno capire che non è così come ce la raccontano. «Quasi l’80% dei contagiati da Omicron è pauci o asintomatico. Tanto che all’Inmi la maggior parte li trattiamo negli ambulatori e non ci sono ospedalizzati», ha dichiarato pochi giorni fa Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, in un articolo uscito sul Co rrie re della Sera. Secondo Paol o B on fanti , direttore unità operativa di malattie infettive dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Monza, «è sempre maggiore anche il numero delle persone positive al test, ricoverate per patologie diverse dal Covid, senza segni di polmonite attiva», come effetto della nuova variante sudafricana. «Gli ospedali si devono quindi attrezzare a gestire l’e pid e m i a in modo diverso», fa presente l’e s p e rto. Al contrario, si alzano allarmi continui e ingiustificati che non tengono conto della nuova realtà sanitaria. «Stanno aumentando i ricoveri nella fascia d’età sotto i 19 anni», segnalava ieri la presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano. Poi leggi i dati e scopri che nel mese con forse più contagi del 2021, i positivi (non i malati!) in quella fascia di età sono stati circa 160.000, con 5 ingressi in terapia intensiva e un decesso.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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