La Commissione Ue per una volta si smarca rispetto alle preoccupazioni del governo tedesco. La bozza sulle tecnologie riconosciute come sostenibili include infatti il nucleare, che Berlino considera pericoloso (ha appena chiuso tre centrali). Ma il motivo si spiega: la Germania può fruire dell’energia a gas e «sfruttare» la produzione atomica della vicina Francia.La notte di San Silvestro non ha portato solo il nuovo anno, ma anche la tassonomia verde dell’Ue. Un po’ a sorpresa, la sera del 31 dicembre la Commissione europea ha rilasciato agli Stati membri la bozza di atto delegato che contiene la classificazione degli investimenti che potranno essere considerati ambientalmente sostenibili. Il processo di analisi e votazione della bozza da parte degli Stati membri dovrebbe chiudersi entro due settimane, con la presentazione ufficiale dell’atto che potrebbe avvenire il 18 gennaio prossimo. La bozza di atto delegato ricalca quanto riportato dalla Ve rità il 16 novembre scorso e si presenta come un compromesso tra due posizioni in netto contrasto tra loro. Da una parte Francia, Finlandia, Repubblica Ceca, Romania ed altri paesi sono per considerare il nucleare come fonte energetica green, considerato il bassissimo fattore emissivo della tecnologia. Dall’altra parte, Germania, Austria, Olanda, Belgio, Portogallo ed altri si oppongono al nucleare e spingono invece per il gas naturale come fonte di transizione. Nel testo della Commissione inviato agli stati membri sia nucleare che gas vengono considerate fonti transitorie assimilabili a quelle rinnovabili. Secondo la Commissione, le tecnologie classificate come transitorie sono quelle non pienamente sostenibili ma che hanno emissioni di CO2 sotto la media. Nella tassonomia, a gas e nucleare viene riconosciuto un ruolo verso un futuro in cui le fonti rinnovabili saranno predominanti e ciò giustifica la loro assimilazione a una fonte rinnovabile. Nello specifico, il nucleare viene considerato green se un progetto riceve i finanziamenti e i permessi per la costruzione entro il 2045 e se viene individuato (e finanziato) con certezza un sito sicuro per il deposito delle scorie radioattive. Gli investimenti in impianti di produzione di energia elettrica con gas naturale saranno considerati green se riceveranno permessi e finanziamenti entro il 2030, se produrranno emissioni per un massimo di 270g di CO2 per kilowattora prodotto, se rimpiazzeranno impianti con emissioni maggiori (ad esempio quelli a carbone) e se entro il 2035 saranno resi tecnologicamente compatibili con l’utilizzo di gas diversi dal gas naturale (biogas ma anche idrogeno). Ricordiamo che la Germania ha chiuso dal 1° gennaio tre grosse centrali nucleari delle sei ancora in funzione, con l’idea di mettere fuori servizio le ultime tre nel corso di ques t’anno. Lo smantellamento delle centrali durerà diversi anni con un costo complessivo che supera i 10 miliardi di euro. Le sei centrali nucleari assieme hanno contribuito per circa il 12% al totale dell’ener - gia prodotta in Germania nel 2021, mentre le fonti rinnovabili hanno pesato per il 41%, il carbone per il 28% e il gas per il 15%. Il nuovo governo tedesco progetta di arrivare all’8 0% della produzione da fonte rinnovabile entro il 2030, espandendo l’utilizzo di impianti eolici e fotovoltaici e azzerando la produzione a carbone. Va ste p ro g ra m m e. La bozza di atto delegato sulla tassonomia rappresenta di fatto una grande vittoria della Francia, che vede riconosciuto il ruolo dell’energia nucleare e il proprio ruolo di fornitore principale di questa tecnologia. L’anno 2045 come data ultima non per la costruzione ma per ottenere finanziamenti e permessi, poi, di fatto, proietta l’orizzonte di vita degli impianti nucleari fino alla fine di questo secolo, dando certezza agli investimenti per i prossimi 80 anni. Dopo la diffusione della bozza, un portavoce del governo tedesco ha dichiarato che il gas naturale è un importante ponte verso le emissioni zero, ribadendo che il nucleare non dovrebbe essere classificato come sostenibile. Tuttavia, al di là delle dichiarazioni di facciata, anche per la Germania il testo appare più che accettabile, perché gli consentirebbe di utilizzare gli impianti a gas senza penalizzazioni di sorta. Ma soprattutto, il compromesso consentirebbe alla Germania di usufruire della potenza elettrica nucleare francese senza compromettersi con l’e s erc i zio delle centrali. Infatti, i sistemi elettrici dei vari paesi europei sono collegati e già parzialmente integrati. La sempre maggiore complementarità porterà ad una situazione in cui quello franco-tedesco diventerà un unico sistema elettrico altamente integrato, un unico mercato in cui sarà il nucleare francese a fornire il profilo di base per tutta l’area. Naturalmente saranno necessari grandi investimenti per arrivare a questo, da qui l’impor - tanza dell’atto delegato sulla tassonomia sostenibile. Anche se nessun governo tedesco lo ammetterà mai, fa comodo anche alla Germania che la Francia possa sviluppare ed ampliare il proprio parco impianti nucleari. La bozza di atto delegato sulla tassonomia rappresenta un atto di pragmatismo da parte della Commissione europea, dopo che dalla presentazione del piano Fit for 55 nello scorso luglio i prezzi del gas e de ll’energia elettrica sono esplosi a livelli record. Vedremo se alla presentazione della versione finale del documento, il prossimo 18 gennaio, i contenuti saranno ancora questi o se nel frattempo qualche manina avrà provveduto a cambiamenti inaspettati.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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