STUPIDA RAZZA

domenica 9 gennaio 2022

Si rischia la fine della Nuova Zelanda

 



Sembra, o forse lo è, un film dell’orrore con parentesi comiche. Israele ha sempre anticipato quello che poi sarebbe successo in Italia; a maggio aveva rilevato che l’ef ficaci a del prodotto Pfizer (sarebbe ora di smetterla di chiamarlo vaccino) scendeva al 39% dopo pochi mesi; qui i messia canterini raccontavano tronfi che non ci sarebbe stato bisogno di nessuna terza dose. Come si fa a non ridere di fronte a tale surreale situazione? Israele è ormai alla quarta dose in un anno e ieri ha specificato che per ora è riservata agli immunodepressi. Poi si vedrà. Se aggiungiamo il vaccino antinfluenzale, la prospettiva è che una persona sana deve iniettarsi cinque dosi l’anno. Porsi delle domande è sinonimo di un approccio negazionista, fascista, contro la scienza oppure non porsele è da idiota totale? Quante volte si è scritto di altri Paesi, quante volte si sono raccontati i numeri reali della pandemia, il reale tasso di letalità, l’età media dei morti, l’assoluta innocuità del virus nelle fasce di età più giovani, ultimamente quante volte si è raccontato che Omicron è poco più di un raffreddore... ma niente riesce a scalfire l’incessante narrazione. È un treno che sembra impossibile fermare; lo Stato ormai è padrone della nostra vita e deve farsi carico della nostra salute. La Nuova Zelanda ha vietato a vita il fumo per tutti coloro nati dopo il 2008; è una legge dello Stato. Una volta la Nuova Zelanda era, insieme all’Australia, l’ul - tima frontiera, l’ultimo posto dove scappare in cerca di maggiore libertà, almeno nell’im - maginario collettivo di chi conosceva poco il mondo. Oggi sembra anticipare una direzione inquietante, che il Covid ha reso, sembra, strutturale. Che fine ha fatto l’i n d iv iduo? Secoli di lotte per i diritti sono svaniti all’i m p rov v i s o. Non sarebbe arrivata l’o ra di dire basta? Di affermare con forza che una società di questo tipo è un incubo, non sarebbe arrivata l’ora di dire che i prodotti immessi sul mercato per contrastare la pandemia non funzionano, non sarebbe arrivata l’ora di dire che il costo beneficio di tutto quello che è stato messo in piedi per contrastare il Covid-19 è ormai fallimentare in termini di risultati sanitari, economici, sociali e distruzione dei rapporti tra le persone? Domande, domande, domande a cui nessuno risponderà, per opportunismo o semplice codardia. Ricatti e pressioni di ogni tipo creano situazioni da cui si fatica a uscire, si fatica a resistere all’infinito; ma è sempre stato così, le dittature nascono, prosperano, cercano di annientare le voci critiche, ma poi, prima o poi crollano. E che si dica senza paura che questa è una dittatura sanitaria; il caso della Nuova Zelanda è solo un piccolo segnale in questa direzione. Si vieta il fumo a vita, poi si vieterà l’alcol, poi i cibi grassi o troppo salati per creare l’uo - mo nuovo, in salute e obbediente alle regole e allo Stato. La follia collettiva sul virus si può replicare tranquillamente in altri ambiti; se a ogni chilometro di autostrada un cartellone ci indicasse il numero dei morti per incidente stradale, se un altoparlante a ogni area di servizio ci mettesse in guardia dalle disabilità permanenti dovute alla disattenzione alla guida probabilmente molti non prenderebbero più l’automobile o comunque vivrebbero il viaggio con ansia e preoccupazione; ebbene questa ansia e preoccupazione permanente è l’in - grediente base della dittatura sanitaria. Ma è una illusione, una pericolosa e malsana illusione di un potere che ha totalmente perso di vista l’a s p etto umano delle persone, che non sono solo corpo con un microchip che monitora se hai bevuto più di un bicchiere di vino e in tal caso ti toglie 100 euro dal conto corrente. No, non ce la faranno, la tecnologia potrà controllare tutto, ma non la mente delle persone, ogni maledetto marchingegno avrà sempre un uomo, che dopo 26 sistemi di sicurezza che si controllano a vicenda, stanco di vivere in questo modo, si ubriacherà e staccherà la spina del sistema di sicurezza numero 27. La tecnologia sembra non avere più limiti, ma è solo l’ul - timo tentativo dell’uomo di sostituirsi al mistero della vita, che nessuno finora è mai riuscito a scoprire; non saranno certo quei quattro disadattati della Silicon Valley a svelarlo, e nemmeno i colossi della finanza. L’uomo risorgerà, con un buon bicchiere di vino e un sigaro a gustarsi il tramonto, anche senza la quarta dose.

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