STUPIDA RAZZA

mercoledì 23 febbraio 2022

Il no della destra al Catasto blocca la riforma fiscale

 

Senza un’intesa politica blindata, il destino della delega fiscale alla Camera si risolverebbe in una replica, aggravata, del Milleproroghe, con la maggioranza a pezzi contro le indicazioni del governo. L’ostacolo oggi insormontabile è rappresentato dalla «mappatura degli immobili e la revisione del Catasto dei fabbricati» scritta all’articolo 6 del testo approvato in consiglio dei ministri. Il centrodestra, Lega in testa, è contrario a ogni intervento sulla geografia attuale dei valori che misurano le tasse sulla casa, e ha presentato emendamenti soppressivi di quell’articolo su cui non ha intenzione di indietreggiare. Il primo confronto fra partiti e governo, organizzato la scorsa settimana dal presidente della commissione Finanze di Montecitorio Luigi Marattin (Iv), non ha potuto che certificare lo stallo. A difesa dei contenuti della delega, che in realtà non prevede di modificare le tasse sulla casa ma si ferma espressamente al passaggio preliminare della revisione di rendite e valori, è sceso direttamente in campo anche Draghi, sostenendo in conferenza stampa che sarebbe «difficile» cambiare i contenuti votati in consiglio dei ministri. Anche perché l’intervento è stato chiesto a più riprese dalle Raccomandazioni Ue a cui il Pnrr deve rispondere. A Palazzo Chigi il 5 ottobre i ministri leghisti avevano evitato il «sì» lasciando la riunione. In commissione però la stessa strada non è politicamente percorribile. Per ora l’arrivo della delega in Aula, previsto per lunedì prossimo, slitta. In attesa di un confronto che potrà avvenire solo ai piani più alti di governo e maggioranza.

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