Venti adempimenti da portare a casa
da qui alla fine dell’anno, un quinto di
tutto il pacchetto previsto dal Pnrr per
il 2022. E due maxi-riforme,
l’aggiornamento della strategia
nazionale per l’economia circolare e
la definizione del programma
nazionale per la gestione dei rifiuti da
chiudere già entro giugno - insieme
ad altre nove scadenze - per
imprimere una svolta a due fronti
strategici per il futuro del Paese. È con
questo elenco che oggi il ministro
della Transizione Ecologica, Roberto
Cingolani, si presenterà in Cdm,
consapevole del carico di lavoro che
attende il Mite. Dove, proprio per
accelerare l’attuazione, è stato creato
un dipartimento ad hoc affidato, da gennaio, a Paolo D’Aprile.
Sulla carta, dunque, una vera corsa
a ostacoli, ma Cingolani è ben conscio
del fatto che lo sprint chiesto dal
premier sul Recovery deve ricevere
una spinta decisa proprio dal suo
dicastero. Che, va detto, è a buon
punto sulle due riforme attese entro
giugno. Sul fronte dei rifiuti, è stata
avviata la procedura di valutazione
ambientale strategica (da concludere
entro il 30 marzo) a valle della
chiusura della fase di “ascolto” dei
soggetti competenti. E ora il prossimo
step è l’apertura della consultazione
pubblica sul rapporto ambientale.
Quanto alla nuova strategia per
l’economia circolare, si è conclusa la
consultazione aperta a settembre e si
dovrà chiudere il cerchio sulla base
delle osservazioni raccolte.Prima di arrivare a giugno, il Mite
ha però fissato una serie di step
intermedi per tenere il giusto passo
sull’agenda 2022. Tra questi diversi
rinviano al capitolo dell’idrogeno
che Cingolani e i suoi devono
sviluppare lungo tre direttrici:
l’installazione di circa 5 gigawatt di
capacità di elettrolisi entro il 2030 da
disciplinare, a monte, con un decreto
ad hoc con requisiti e meccanismi di
accesso in via di messa punto (e una
prima deadline cruciale, entro
marzo, con la presentazione dei
progetti); il miglioramento della
conoscenza delle tecnologie
sull’idrogeno che passa attraverso
un accordo di programma con Enea
e un’intesa con Invitalia (entrambi
da siglare per febbraio); e, infine, le
misure per promuovere la
competitività del vettore. Ergo:
incentivi fiscali da definire con il Mef.
Impegni non da poco che da soli
bastano a dare il senso dell’enorme
sfida che il Mite ha davanti.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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