STUPIDA RAZZA

sabato 5 febbraio 2022

Per il Mite è una corsa a ostacoli tra maxi riforme e adempimenti

Venti adempimenti da portare a casa da qui alla fine dell’anno, un quinto di tutto il pacchetto previsto dal Pnrr per il 2022. E due maxi-riforme, l’aggiornamento della strategia nazionale per l’economia circolare e la definizione del programma nazionale per la gestione dei rifiuti da chiudere già entro giugno - insieme ad altre nove scadenze - per imprimere una svolta a due fronti strategici per il futuro del Paese. È con questo elenco che oggi il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, si presenterà in Cdm, consapevole del carico di lavoro che attende il Mite. Dove, proprio per accelerare l’attuazione, è stato creato un dipartimento ad hoc affidato, da gennaio, a Paolo D’Aprile. Sulla carta, dunque, una vera corsa a ostacoli, ma Cingolani è ben conscio del fatto che lo sprint chiesto dal premier sul Recovery deve ricevere una spinta decisa proprio dal suo dicastero. Che, va detto, è a buon punto sulle due riforme attese entro giugno. Sul fronte dei rifiuti, è stata avviata la procedura di valutazione ambientale strategica (da concludere entro il 30 marzo) a valle della chiusura della fase di “ascolto” dei soggetti competenti. E ora il prossimo step è l’apertura della consultazione pubblica sul rapporto ambientale. Quanto alla nuova strategia per l’economia circolare, si è conclusa la consultazione aperta a settembre e si dovrà chiudere il cerchio sulla base delle osservazioni raccolte.Prima di arrivare a giugno, il Mite ha però fissato una serie di step intermedi per tenere il giusto passo sull’agenda 2022. Tra questi diversi rinviano al capitolo dell’idrogeno che Cingolani e i suoi devono sviluppare lungo tre direttrici: l’installazione di circa 5 gigawatt di capacità di elettrolisi entro il 2030 da disciplinare, a monte, con un decreto ad hoc con requisiti e meccanismi di accesso in via di messa punto (e una prima deadline cruciale, entro marzo, con la presentazione dei progetti); il miglioramento della conoscenza delle tecnologie sull’idrogeno che passa attraverso un accordo di programma con Enea e un’intesa con Invitalia (entrambi da siglare per febbraio); e, infine, le misure per promuovere la competitività del vettore. Ergo: incentivi fiscali da definire con il Mef. Impegni non da poco che da soli bastano a dare il senso dell’enorme sfida che il Mite ha davanti.


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