STUPIDA RAZZA

sabato 5 febbraio 2022

Servono le intese sulle start up Tempi stretti per la gara sul 5G

 

Oggi il ministero dello Sviluppo economico presenterà alla presidenza del Consiglio un dettagliato dossier sullo stato di avanzamento del Pnrr. Nei giorni scorsi sono stati definiti gli schemi di decreto che definiscono l’utilizzo di 550 milioni (250 milioni per la transizione ecologica e 300 per il digitale) per il venture capital a sostegno delle start-up. Ma serve ora predisporre, entro giugno, gli accordi finanziari con Cdp Venture che gestirà le risorse. Corsa contro il tempo per arrivare entro giugno all’atto di assegnazione delle risorse Ipcei (important projects of common european interest) che ammontano a 1,5 miliardi: al  momento sono stati lanciati gli inviti a manifestare interesse per i settori idrogeno, microelettronica e cloud. È in corso la valutazione dei singoli progetti sull’idrogeno, per i quali si stima che la notifica dell’aiuto italiano possa concretizzarsi nel primo trimestre con successiva assegnazione di risorse. C’è più tempo (milestone fissata a giugno 2023) per il varo della riforma del codice della proprietà industriale ma per centrare la scadenza è necessario che il disegno di legge sia approvato in consiglio dei ministri entro il 2022 (manca ancora il concerto del ministero della Salute). Tra le tappe raggiunte figurano l’adozione del decreto ministeriale che delinea i nuovi contratti di sviluppo, strumento che sarà utilizzato per 750 milioni destinati alle filiere produttive, e del decreto per 1 miliardo destinato a investimenti su energie rinnovabili e batterie. Sul fronte della digitalizzazione, coordinato dal ministero dell’Innovazione tecnologica, entro il primo semestre 2022 bisognerà aver aggiudicato tutti gli appalti pubblici per le reti veloci. Le gare per “Italia a 1 Giga”, “Scuole connesse” e “Sanità connessa” sono già scattate, quella per le isole minori deve ripartire dopo che la prima versione è andata deserta. Si attende per marzo quella sul 5G, anche se qui si registrano maggiori difficoltà legate al regime degli aiuti di Stato e quindi al via libera Ue. In questo caso potrebbe dunque essere difficile rispettare la scadenza del primo semestre 2022 indicata dal decreto dell’Economia del 6 agosto 2021.

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