L’obiettivo è chiaro: accrescere le abilità digitali degli italiani, sostenendo progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale. Partendo da un dato, certificato dalla Commissione europea nell’ultimo Digital Economy and Society Index (Desi), secondo cui il 58% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni (26 milioni di cittadini) non dispone delle competenze di base su questo versante rispetto al 42% della media Ue. Da qui l’avvio ieri del Fondo per la Repubblica Digitale che avrà una dote di 350 milioni per tre anni e che è stato ufficializzato con un protocollo d’intesa siglato dai ministri dell’Economia e della Transizione Digitale, Daniele Franco e Vittorio Colao, e dal presidente dell’Acri, Francesco Profumo. Sulla scia dell’esperienza positiva del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, istituito nel 2016 grazie all’asse tra governo, fondazioni e Forum del Terzo settore, il Fondo, altro snodo chiave del Pnrr, selezionerà progetti da finanziare tramite bandi a cui potranno partecipare realtà pubbliche, privati senza scopo di lucro e soggetti del Terzo settore da soli o in partnership. Lo strumento sarà alimentato dai versamenti effettuati dalle fondazioni di origine bancaria che, a fronte del sostegno assicurato al Fondo, beneficeranno di un credito d’imposta, pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026. La governance del Fondo prevede un comitato di indirizzo strategico, composto da 6 componenti, designati pariteticamente dal governo e dall’Acri e chiamati a definire le linee strategiche, le priorità d’azione, la verifica dei processi di selezione e di valutazione dei progetti, nonché un comitato scientifico indipendente, a cui è affidato il compito di monitorare e valutare l’efficacia ex post degli interventi finanziati. Entro sei mesi, poi, verrà individuato un soggetto attuatore del Fondo, che si occuperà di tutte le attività operative. Nel comitato di indirizzo strategico siederanno Daria Perrotta (presidente), Michele Bugliesi, Luca de Angelis, Anna Gatti, Federico Giammusso e Francesco Profumo.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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