STUPIDA RAZZA

mercoledì 13 luglio 2022

Euro pari al dollaro: l’Italia importa altra inflazione


Nella mattinata di ieri l’eu - ro ha toccato la parità sul dollaro. Non succedeva dal dicembre 2002. In parole povere, questo significa che 1 dollaro vale esattamente quanto 1 euro. Il biglietto verde dello Zio Sam, insomma, ora è molto più forte. La notizia era ampiamente attesa da tempo e, sempre ieri, la banconota con il ritratto del primo presidente George Washington ha guadagnato terreno anche sulla sterlina. A pesare è la crisi energetica europea, ma anche l’atteso rallentamento economico che fa aumentare i dubbi sulle capacità della Bce di combattere l’i n f l a z io n e. Per un bel po’ in so mm a, comprare oltreoceano sarà poco (o per nulla) vantaggioso. Le file di turisti europei che a New York acquistavano smartphone e tablet a prezzi di saldo non si vedranno più. Secondo molti esperti, i recenti giri di vite delle Banche centrali a livello mondiale hanno contribuito a mettere sotto pressione l’euro e a spingere il dollaro. Un fenomeno che potrebbe aumentare nel caso in cui l’Europa e gli Stati Uniti scivolassero in recessione, con l’euro che potrebbe scendere perfino sotto la parità. D’altro canto, è pur vero che alcuni settori godranno di questa svalutazione perché le merci in arrivo negli Stati Uniti saranno più a buon mercato. È il caso del settore alimentare, ad esempio, della moda, delle auto (soprattutto l’alto di gamma) e dei prodotti chimici e farmaceutici. «Sotto la spinta dell’eu ro debole con un balzo del 19% è record storico per le esportazioni agroalimentari made in Italy nel 2022, con oltre un terzo del valore che viene realizzato fuori dai confini dall’Unione europea» ha fatto notare la Coldiretti. A livello regionale, l’Emilia Romagna è l’area che più esporta oltreoceano, insieme con la Toscana, ma fanno bene anche la Lombardia e il Piemonte. Sotto il profilo degli investimenti, un dollaro forte sosterrà di certo il mercato obbligazionario americano. Al contrario, tutte le materie prime che vengono pagate in dollari risulteranno più care, elemento che contribuirà a rendere le bollette ancora più salate. Lo stesso vale anche per il petrolio e quindi è probabile che l’effetto della parità euro-dollaro si farà notare anche alla pompa di benzina. Purtroppo, secondo diversi analisti, la moneta unica del Vecchio continente non riacquisterà forza sul dollaro velocemente. Al contrario, diversi esperti sostengono che la svalutazione potrebbe non essere ancora conclusa. Certo è che la parità tra dollaro ed euro è giunta in un momento, quello estivo, dove fiocca il turismo verso gli Stati Uniti: ora le nostre vacanze saranno ben più salate di un tempo. Il rovescio della medaglia, però, è che potremmo vedere molto più turisti americani dalle nostre parti. Più in generale, l’euro ha perso forza verso quasi tutte le valute che si scambiano in Europa. Anche rispetto al franco svizzero la freccia è verso il basso. Così, pure in questo caso, una gita fuori porta a Lugano o l’acquisto di orologi di lusso saranno ancora meno convenienti.

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