Il sistema delle sanzioni verso la Russia si sta letteralmente ritorcendo contro i Paesi occidentali che le hanno comminate. Il caso è esattamente quello del vice cancelliere tedesco Rober t H a b e ck che avrebbe chiesto al Canada di superare le sue stesse sanzioni e inviare alla velocità della luce la turbina a gas (da tempo bloccata a Ottawa per manutenzione) verso il Cremlino per permettere a Berlino di pompare attraverso il Nord Stream sufficiente gas da stoccare per l’inverno. Dall’11 luglio, quindi tra pochissimo, per 10 giorni il gasdotto del Baltico cesserà di operare per manutenzione. Il Canada, dal canto suo, sarebbe intenzionato a spedire la turbina al mittente. «Abbiamo ricevuto un segnale positivo dal Canada, riguardo alla restituzione della turbina, ma al momento non possiamo dire se sia stata consegnata», ha fatto sapere un portavoce del governo tedesco. Non è chiaro, in realtà, se questa mossa sia frutto di una reale necessità di manutenzione o se sia un tentativo di Mosca di fare pressioni sul Vecchio Continente. Fatto sta che, ad oggi, i serbatoi tedeschi sono pieni al 62% e il gas arriva in terra tedesca al 40% della capacità massima. Detto in parole povere: senza turbina, la Germania starà al freddo e molte fabbriche non potranno andare avanti. «Il Paese potrebbe fare i conti con una carenza di gas e razionamenti obbligati dell’energia, andando incontro a una recessione certa e profonda. Nella migliore delle ipotesi, con una stagione fredda segnata da prezzi fuori controllo», il Paese potrebbe andare avanti, «con aumenti da quattro cifre», ha detto il vice di Olaf Scholz. Per questi motivi, insomma, H a b e ck ha tirato la giacca di Justin Trudeau chie - dendo di chiudere anche più di un occhio perché la situazione tedesca è molto tesa. D’altronde, a Berlino fanno bene ad essere preoccupati. In meno di una settimana, da quando è stato reso noto che la turbina sarebbe rimasta in Canada, attraverso il Nord Stream si è scesi da 170 a 60 milioni di metri cubi. Habeck, per dirla tutta, vuole riportare la turbina in Russia per non dare alcuna scusa a Gazprom per fermare i flussi. «Abbiamo bisogno di capacità nel Nord Stream 1 per riempire i nostri depositi», ha detto il vice cancelliere in un’intervi - sta a Blo o m b e rg. «Le capacità di stoccaggio riempite in Germania non sono importanti solo per il mercato tedesco, ma anche per il mercato europeo e per la sicurezza dell’approvvi - gionamento in Europa». In realtà, è prassi che le turbine per la compressione del gas fornite a Gazprom nel 2009 facciano periodicamente ritorno in Canada per manutenzione. Su otto, però, al momento ne funzionano tre a San Pietroburgo e una in particolare è rimasta a Montreal per alcuni «malfunzionamenti dei motori e della scadenza di termini di revisione dell’unità di compressione», spiega G a z p ro m . Così H a b e ck si è trovato costretto «a malincuore» a dover chiedere una deroga. E anche in fretta, prima di quando Nord Stream chiuderà i battenti per manutenzione. Oltre a S ch ol z e H a b e ck , la questione ha interessato anche la Commissione europea, intenta a sbrogliare il più velocemente possibile una matassa che lo stesso Vecchio Continente ha creato. Il dubbio è che questa situazione possa rappresentare il primo tassello per mettere fine alle sanzioni. Intanto Kiev ieri ha reso noto che i flussi di gas russo attraverso l’Ucraina hanno toccato il «minimo storico» il mese scorso. Inoltre, l’Ucraina ha ha tentato di sollecitare Ottawa a non cedere alle richieste tedesche: «Sarebbe una decisione infondata e pericolosa per il regime di sanzioni», ha scritto il ministro dell’Energia ucraino Herman Galushchenk . Il mercato dell’energia, dal canto suo, ieri ha mostrato uno spiraglio di ottimismo ritenendo che - in qualche maniera - la turbina arriverà in Russia. Per questo motivo, ieri il prezzo dell’energia è sceso sotto i 170 megawattora con una flessione di quasi il 6%. Certo è che queste sono state giornate molto intense per il mercato dell’energia. Ad Amsterdam le quotazioni sono state molto alta l e n a nt i . Ieri la giornata era partita a 175 euro per Mwh. Anche a Londra le quotazioni erano elevate, intorno ai 300 penny per Mmbtu. Il ritorno della turbina che si trova in Canada, però, «consentirà di aumentare i flussi di gas verso l’Euro - pa», sostiene Bloomberg, c itando il portavoce del Cremlino Dmitrij Pescov. Ancora più complicato l’andamento del petrolio. Ieri l’Arabia Saudita ha fatto sapere di non avere troppo greggio da esportare per sostituire l’oro nero in arrivo da Mosca. Riad, secondo le ultime rilevazioni, avrebbe al massimo 1 o forse 1,5 milioni di barili di petrolio giornalieri da pompare in aggiunta a quanto già non faccia, non di più. Gli stessi Stati Uniti speravano che la disponibilità fosse maggiore. Ora il rischio è che i prezzi crescono ancora, con i prezzi alla pompa che potrebbero salire ampiamente oltre i due euro al litro.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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