STUPIDA RAZZA

giovedì 20 gennaio 2022

Chi rifiuta il nucleare è un populista della peggior specie

 

La transizione ecologica non è mai stata così a rischio. Le bollette del gas e della luce «sono aumentate mediamente nel 2021 di quasi il 30%», investire nelle rinnovabili è doveroso ma anche costoso e al momento sembra impossibile rinunciare ai compromessi. Per questo la tassonomia verde dell’Unione europea ha definito fonti «green» il nucleare e il gas. «Rifiutare subito nucleare e gas naturale è impossibile» e non bisogna essere ipocriti con l’atomo: «L’Ita l i a ha rinunciato al nucleare con il referendum del 1987. Ma acquista dai francesi» che sfruttano l’atomo «il 10% del proprio consumo di elettricità. L’equivalente della produzione annua di tre centrali nucleari». Come spiega Giuseppe Zollino, docente di Tecnica ed economia dell’energia e di impianti nucleari, «sarebbe suicida non impiegare tutte le tecnologie disponibili adatte a combattere le emissioni. Io sono assolutamente favorevole agli investimenti nelle rinnovabili, ma il sistema elettrico deve garantire la potenza necessaria in ogni momento. L’eolico e il solare sono puliti ma variabili. Sarebbe infatti davvero arduo soddisfare il 100% delle domanda elettrica prevista al 2050 con i soli solare ed eolico». Sarebbe più semplice se si utilizzasse il nucleare, «una fonte continua e priva emissioni di CO2». Anche se costruire una centrale richiede molto tempo. «Insomma, c’è un populismo energetico (promettere ciò che è irrealizzabile) in entrambe le direzioni». 

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